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  • Roma-Lazio, le pagelle di CM: disastro Dzeko e Rudiger, Keita e Biglia perfetti

    Roma-Lazio, le pagelle di CM: disastro Dzeko e Rudiger, Keita e Biglia perfetti

    • Francesca Schito e Luca Capriotti
    Roma-Lazio 1-3

    ROMA

    Szczesny 5,5: Sul primo gol di Keita ha la sua parte di colpe. Si fa parzialmente perdonare con un paio di parate complicate nel prosieguo della partita. 

    Rüdiger 4: Conclude degnamente la partita imbarazzante della sua squadra, facendosi espellere per un fallo cattivo e inutile nel recupero saltando così Milan e Juventus. 

    Fazio 5: Il fallo su Lukaku è netto, solo Orsato non se ne accorge. Fosse stato fischiato avrebbe messo parecchio nei guai i suoi compagni. 

    (dal 64' Perotti 5: Un'accelerazione appena entrato e poi più niente. Scarico come tutto il resto della squadra.)

    Manolas 5:  Fa una fatica immensa a mettere qualche toppa sui buchi del centrocampo. Non sempre ci riesce e l difesa romanista si trasforma in un colabrodo. 

    Emerson 5.5: Uno dei meno peggio dei suoi, è uno dei pochi che prova a rendersi pericoloso. 

    Strootman 5: A parte procurarsi un rigore inesistente e rischiare la prova tv per simulazione, l'olandese non vince mai un duello a centrocampo.

    De Rossi 5,5: Si prende il carico la responsabilità di calciare il rigore e lo tira alla Perotti. Perde tempo in un battibecco con Manolas, prezioso in fare di interdizione, ma in chiave offensiva non trova mai il passaggio risolutore. L'esultanza, a trentatre anni, se la poteva risparmiare. 

    (dal 73' Totti sv)   

    Salah 5: Prova spesso a lanciarsi da solo per poi perdere sistematicamente la palla a favore del difensore che sceglie di puntare. Sbaglia un paio di stop in mezzo all'area che gridano vendetta.  

    Nainggolan 5: E' più per terra che in piedi, anche lui è costetto a tirare il fiato dopo una stagione lunghissima. La lucidità sta venendo a mancare così come le soluzioni sotto porta.  

    El Shaarawy 5,5: Poco incisivo il suo apporto allo sterile attacco giallorosso. 
     
    (dal 46' Peres 5: Tatticamente poco intelligente. Anziché allargarsi sulla fascia insiste a provare a sfondare per le vie centrali, completamente chiuse dai biancocelesti). 

    Dzeko 4,5: Ha una ghiotta occasione per tempo e in entrambi i casi la spreca. Invece che arrabbiarsi con Spalletti, dovrebbe farlo con se stesso. 

    All. Spalletti 4: La sua Roma è senza carattere e senza idee. Inzaghi trova lo schieramento tattico migliore per frenare i giallorossi e non è la prima volta quest'anno. 

    Francesca Schito

    LAZIO

    Strakosha 7:  Dopo pochi minuti Dzeko gli scalda subito i guantoni. Su Salah distende le dita quel tanto che basta per deviare in angolo. Su Dzeko nella ripresa si esalta,  e salva la partita in un momento decisivo. La sua è una prestazione da veterano.

    Bastos 6,5: Dalla sua parte si soffre di meno, El Shaarawy non è ispiratissimo, tanto che poi Spalletti lo richiama. Chiude sempre puntuale, resiste agli strappi degli esterni avversari e sa anche combattere sui palloni alti. Con la difesa a 3 si trova perfettamente a suo agio, e si vede.

    De Vrij 7: Al centro della difesa è una sicurezza, annichilisce Dzeko, sempre in ritardo dietro di lui. Lucido, attento, elegante: regge la difesa della Lazio sulle sue spalle. Uno dei pochi difensori che fa apparire forti anche i suoi compagni di reparto.

    (Dal 74' Hoedt s.v.)

    Wallace 6,5: Dalla sua parte Salah parte molto forte, lui non sembra in grande spolvero. Gli fischiano un fallo da rigore contro che avrebbe fatto imbestialire un santo, lui mantiene una buona tranquillità.

    Basta 7: Offre copertura migliore rispetto a Lukaku dall'altra parte, è attento. Da un suo tiro sporco arriva il raddoppio della Lazio, ha il merito di credere ad un pallone deviato che sembrava spento.

    Parolo  7: Forza sulle gambe, potenza, guardia alta sul centrocampo della Roma: Parolo c'è. I suoi strappi in avanti mettono in pericolo la retroguardia giallorossa

    Biglia 8: Il primo acuto biancoceleste è una sua staffilata, ma a centrocampo è una diga: imposta, va sempre in verticale, è preciso e arriva sempre prima su tutti i palloni. Difficile trovare qualun

    Milinkovic 7,5: Serve a Keita il pallone a pelo d'erba che porta in vantaggio la Lazio: è il solito Milinkovic versione derby, strapotere assoluto, fisico, sportella te e giocate d'alta scuola. Nell'arena del derby, quando si alza l'adrenalina, lui sembra sempre troneggiare.

    Lukaku 6: Alle sue spalle scivola troppo spesso Salah nel primo tempo, quando sale sembra in grado di fare male, tanto da reclamare (giustamente) un calcio di rigore. Finisce che alla fine si fa male lui.

    (Dal 43' Felipe Anderson 6,5: Entra in un momento complicato del match, con la Roma che trova il gol del pareggio. Non incide particolarmente, ma alla lunga le sue rifiniture fanno piombare palloni a valanga per Keita. Sembra sempre lucido, peccato che sia stato incisivo anche quando si è trovato in zone iper pericolose. 

    Lulic 7: Inzaghi gli cambia due posizioni, meglio a supporto di Keita, quando la sua gamba e a le sue folate mettono in difficoltà la squadra di Spalletti. Nella ripresa sembra sempre più in palla di tutti i suoi dirimpettai giallorossi. Serve un pallone di platino a Keita che chiude il match. 

    Keita  8: Inzaghi lo schiera al centro dell'attacco, causa influenza di Immobile. Alla prima occasione salta Fazio e infila sotto le gambe di Emerson in colpevole ritardo il vantaggio della Lazio Nella ripresa chiude la partita, la sua giornata è di grazia, è innegabile, forse una delle sue miglior partite di sempre.

    (Dall'87' Djordjevic s.v.)

    Inzaghi 7,5: Deve fare a meno di Immobile a pochi minuti dall'inizio del match, si gioca la carta Keita centravanti, che lo premia con il gol del vantaggio. Riesce sempre a mettere in difficoltà Spalletti, azzecca tutto, la sua Lazio gioca con la giusta calma, tranquillità, va oltre perfino il rigore molto molto molto generoso concesso alla Roma. E meritatamente si porta a casa i 3 punti, un altro derby vinto, e un pass sempre più vicino per la prossima Europa League.

    Luca Capriotti

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