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    Roma, meglio senza Dzeko

    Le qualità di Edin Dzeko non sono in discussione, il centravanti bosniaco è tra i top d’Europa, ma questa esperienza italiana sta evidenziando qualche difficoltà. La vena realizzativa dell’attaccante è appannata e la Roma, senza lui in campo, ha guadagnato 7 punti in 3 partite (contro il Sassuolo ha giocato solo 18 minuti), con Gervinho falso numero nove. 

    MA COSA STA ACCADENDO -  Le responsabilità sono da attribuire più alla squadra o a lui? Rudi Garcia dà una colpo al cerchio e uno alla botte: “Ci aspettiamo di più da Dzeko, lavoreremo anche per garantirgli maggiori palloni giocabili”, ha avuto a dire il tecnico giallorosso in una delle sue ultime interviste rilasciate. E poi c’è da considerare l’avventura italiana, sempre ostile quando non ne conosci trucchi e mestieri; la prima volta nel Belpaese non è semplice per nessuno e non lo è neanche per Dzeko, che invece al primo anno in Premier era andato tutt’altro che male. 

    QUALCOSA NON VA - La prima stagione al City fece registrare una media di quasi un gol a partita: 14 in 30 gare. Nelle prime 17 giornate, Dzeko aveva messo a segno già dieci gol e sfornato tre assist per i compagni. Il bottino della stagione attuale è decisamente meno ricco: tre gol in campionato e appena un assist; segno che qualcosa non va per il verso giusto. 

    IL MOMENTO DELLA VERITA' - L’espulsione subita contro il Genoa, per offese all’arbitro, dipinge bene il suo stato mentale: “Ci sta che un centravanti che non faccia gol viva un momento di frustrazione” ha detto Garcia a margine della partita contro i rossoblù, e attualmente Dzeko è tutt’altro che sereno. L’ex Wolfsburg e City dovrà osservare due turni di stop per disposizione del giudice sportivo e la Roma in queste due gare si ritroverà ad affrontare Chievo e Milan. Se la squadra di Garcia dovesse far punti e convincere, la posizione di Dzeko all’interno della squadra diventerebbe ancora più in bilico.
     

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