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  • Roma, notte di frontiera

    Roma, notte di frontiera

    • Valerio Nasetti

    Tra poche ore, Roma-Juventus. Notte umana, notte di frontiera canterebbe Antonello Venditti. In tanti cercano una rivincita. I nuovi acquisti - finora deludenti - e gli uomini della vecchia guardia. Senza scordarci Viviani e Caprari: adolescenti alla vigilia della loro prima vera occasione della carriera. L'obiettivo della società sarà aggregarli da gennaio stabilmente in prima squadra. Il destino di Heinze, Josè Angel, Taddei, Pjanic, Lamela, Simplicio, Borriello e Luis Enrique è legato a doppio filo con questa partita. Si capirà se è stato sbagliato tutto o se esiste un punto da dove ripartire.

    L'impressione, prima del match, è che si sia creato un solco troppo grande tra giovani e senatori. I primi sono ancora acerbi per disputare un campionato di serie A ad alti livelli, gli altri hanno ormai speso l'ultimo granello di forze nella rincorsa all'Inter, durante l'annata di Ranieri. In mezzo i soli Totti e De Rossi, a tirare la carretta. Il mix tra gioventù ed esperienza, fino ad oggi, è fallito. Di lavoro ce n'è ancora moltissimo.

    Il mercato di gennaio si svilupperà soprattutto in uscita. Taddei da sicuro partente ha riconquistato posizioni grazie anche allo scemare delle prestazioni di Josè Angel e stasera si gioca gran parte del suo credito conquistato nelle ultime settimane. Se ne andranno Barusso, Antunes, Cicinho, Cassetti, Okaka: subentreranno Nego (attualmente in Primavera), Nico Lopez, probabilmente Paulinho, un difensore centrale ed un esterno destro/sinistro. Particolare, infine, la situazione di Borriello: i tifosi lo amano, Luis Enrique gli preferisce Osvaldo. Ha sempre giocato fuori ruolo. Stasera potrebbe essere la sua ultima partita in giallorosso all'Olimpico.

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