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  • Roma, insisti su Borriello e Pizarro

    Roma, insisti su Borriello e Pizarro

    • Valerio Nasetti

    La permanenza alla Roma di Menez e Vucinic è incerta. Ma questa non è più una notizia. E' quasi un motto popolare. Oltre a loro, però, rischiano di non far parte più del futuro anche Pizarro e Borriello. Il cileno a fine stagione ha dichiarato il suo voler rimanere a Trigoria. Ha rifiutato l'offerta dell'Olympiacos ed ha salutato tutti in attesa del 9 luglio, giorno del raduno. Ai piani alti però non sono così convinti della sua utilità. Più che altro il Peq è guardato con sospetto per il comportamento avuto nel corso dell'ultima stagione, e qualora arrivassero ulteriori offerte si riserverebbero di prenderle in considerazione. Infatti il gioco di Luis Enrique prevederà De Rossi perno del centrocampo e due giovani corridori a fargli da guardia. Ricordate la Roma di Zeman con Di Biagio davanti la difesa, Tommasi e Di Francesco mediani? Un discorso simile, ma con giocatori di qualità superiore.

    Tuttavia, in relazione al nuovo corso, si fa tanto parlare di cambio di mentalità. Va da sé che il temperamento dovrà esser impresso dalla società, per esser ritenuto credibile da chi scende in campo. Ebbene, una Roma forte non può prescindere da più elementi in ballo nei ruoli-chiave. L'augurio allora è che Sabatini, prima di decidere un'eventuale cessione, faccia un discorso molto serio a Pizarro. Il cileno, a trentadue anni, è un giocatore molto importante; ha altri due anni di contratto, è stato fondamentale nel gioco di Spalletti ed ora è giunto il momento di rimettersi in discussione per attirare le simpatie di Luis Enrique. Niente più smorfie, infortuni più lunghi del previsto e fughe per il Cile. E lo stesso discorso dovrà valere anche per Borriello. Indiscrezioni affermano come l'ex centravanti del Milan non voglia trascorrere un secondo anno in panchina ad osservare le gesta di Totti. Voci vicine alla Juventus, allora, parlano di uno scenario di mercato per il quale Borriello verrà riscattato dalla Roma (magari in cambio di Menez) e girato ai bianconeri per Amauri, Iaquinta o Quagliarella.

    E' bene ricordare, però, quanto l'attaccante di San Giovanni a Teduccio sia stato fondamentale nella prima parte della stagione: 17 gol realizzati, un toccasana nel periodo in cui il capitano lamentava un cattivo rapporto con Ranieri e qualche chilo di troppo. L'alternanza tra i due ha permesso alla Roma di non sprofondare, e se fossero stati supportati dall'intero resto della squadra forse ora saremmo qui a commentare un altro tipo di stagione. Per questo motivo occorre dividere una linea rossa tra il futuro di Menez e Vucinic (deleteri nei momenti di maggior difficoltà e comunque sempre discontinui), e quello di Pizarro e Borriello: quest'ultimi hanno le carte in regola per rientrare nel progetto di DiBenedetto. I dualismi sono scaramucce tra poveri, e nel calcio moderno undici campioni non bastano per vincere uno scudetto. Ne servono almeno una ventina. La prima scommessa della nuova Roma americana, allora, sarà quella di trasformare il caos in ordine. Disciplina e rispetto dei ruoli. Si sarebbe già un pezzo in avanti. 

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