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Roma, prenota Conte: è l'uomo giusto

Roma, prenota Conte: è l'uomo giusto

La Roma cerca un allenatore per l'immediato: un sostituto di Garcia, destinato all'addio prima di Natale se non sarà capace di battere il Genoa. Come la pensiamo su questa vicenda, l'abbiamo spiegato: la responsabilità in realtà non è né può essere attribuita interamente all'allenatore francese, che un paio di stagioni fa veniva celebrato come il nuovo messia del calcio moderno, ma va assegnata principalmente alla società, a cominciare dal ds Sabatini, capace di condurre un mercato estivo nuovamente scellerato.

Ciò premesso, entriamo nella faccenda. Per dire che adesso, in caso di esonero di Garcia, nessuna soluzione tra quelle di cui si parla sarebbe completamente convincente, da Lippi (un po' avanti con gli anni) a Mazzarri (difficile da gestire), da Spalletti (cavallo di ritorno: mah) a Capello (altro ex, peraltro poco amato). Per di più nessuno di questi fantastici quattro acceterebbe un contratto fino a giugno, benché alcuni di loro - a cominciare dall'ex ct della Nazionale campione del mondo - abbiano una voglia matta di tornare nel giro. E la Roma dovrebbe dunque impegnarsi con un accordo almeno per diciotto mesi, un legame che rischia di diventare gravoso per una società che si dibatte tra le difficoltà procurate da risultati indecorosi.

Chi è dunque l'allenatore giusto per la Roma? Non abbiamo dubbi: Antonio Conte. Perché è sempre stato straordinario nel creare un clima positivo all'interno delle squadre che ha guidato; perché ha vinto tanto con la Juve e vuole dimostrare di poterci riuscire anche in altre città, in altre realtà, partendo da basi molto meno solide rispetto ai concorrenti; perché ha individuato proprio nella squadra giallorossa quella che ha maggiori margini di miglioramento (i giocatori ci sono, basterebbero alcuni inserimenti nei ruoli chiave); perché non ha paura di nulla e certamente non si lascerebbe intimidire dalla complicata situazione romana.

Quanto a lui, Conte, certamente non dispiacerebbe - ovviamente a conclusione degli Europei azzurri - affrontare un'avventura con una squadra che non vince da troppo tempo e che ha un organico sfruttato evidentemente poco e male. E' il momento più favorevole per tuffarsi in una nuova avventura, insomma: se Conte a Roma raggiungesse risultati eccellenti, i meriti sarebbero in gran parte suoi; nel caso in cui dovesse invece fallire, si tratterebbe solo dell'ennesima delusione giallorossa.

Non è agevole condurre in porto l'operazione Conte, però, perché il ct va bloccato subito, prima che prenda la penna in mano e metta la firma sul prolungamento di contratto con la Federazione (oppure, perché no?, con un altro club). Ma è addirittura molto più difficile gestire la Roma per sei mesi con un allenatore totalmente delegittimato dall'ombra del nuovo commissario tecnico. La parola "traghettatore" nel calcio viene spesso usata a sproposito: qual è il tecnico di alto livello che accetterebbe di tenere il posto in caldo a un collega prestigioso come Conte? E, nello stesso tempo, come si potrebbe andare avanti con Garcia se i risultati negativi dovessero persistere? La Roma si sta ponendo queste domande da tempo, senza trovare risposta.

In casi del genere, una grande società si muove con attenzione massima, senza fretta ma comunque con l'intenzione di programmare e proteggere il proprio futuro. Chissà se la Roma - nel caso in cui dovesse scegliere Conte - riuscirà ad avere un atteggiamento così serio, discreto, lineare. Di sicuro, optando per quest'ultima soluzione, punterebbe sull'allenatore di serie A più vincente degli ultimi dieci anni. La scelta indiscutibilmente migliore. Già: ma come arrivare alla fine degli Europei senza che la situazione giallorossa precipiti irrimediabilmente?

Stefano Agresti
@steagresti

 

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