Calciomercato.com

  • Spalletti: 'Thohir felice di essere quinto'

    Spalletti: 'Thohir felice di essere quinto'

    Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa soffermandosi sul caso Totti: "Si rischia di banalizzare la questione Totti. Il metodo giusto non è andare alla ricerca di un'opinione in più. E' giusto difendere questa situazione, bisogna dare il tempo di finire di parlare. Sono Totti e Pallotta a doverne parlare. Che sia una decisione che renda felici loro due, noi ne prenderemo atto. Io da questo momento smetto di parlare, è giusto che smettiate anche voi. Poi ne prenderemo atto. 

    Manolas in settimana è stato gestito per l'infiammazione al retto femorale. Però poi ha sviluppato una quantità di allenamenti sufficiente. Castan oggi si allena per la prima volta dopo l'influenza e valuterò poi durante l'allenamento. Totti è stato gestito per il fastidio all'anca. Ieri si è allenato e quindi sarà a disposizione. Gyomber è fuori perché deve recuperare. I diffidati in vista del derby? Abbiamo un numero di giocatori che ci permette di sopperire, le scelte si fanno per la partita di domani. De Rossi? Può giocare in qualsiasi ruolo, in attacco e in difesa. Ha tutte le qualità che hanno dei calciatori importanti, che hanno dei calciatori che completano quello che è il suo atteggiamento in campo in base all'esperienza, alle caratteristiche che hanno naturali. Diventa fondamentale la disponibilità che il calciatore ha già dato, sia da difensore che da centrocampista. Viene pensato in queste posizioni qui. Senza escluderne nessuna, tenendo anche conto del resto dei calciatori che compongono la rosa. Dzeko o falso nueve? Questa volta qui ci prendiamo il tempo che abbiamo a disposizione, diciamo che tutte e due le soluzioni sono possibili, hanno fatto vedere che tutte e due le soluzioni funzionano. La formazione, se gioca Dzeko o un centravanti più mobile, verrà messa a punto nell'allenamento di oggi, nella preparazione della partita nelle ore che mi rimangono. L'Inter ha giocato tutte le partite per giocare a casa il risultato pieno. Domani ancor di più, mirano a questa posizione in classifica. L'abbiamo fatto noi quando eravamo al loro stesso punto, ambivamo a questa posizione, è lecito che lo facciano loro. Mi emoziono tutte le volte che la Roma scende in campo, non solo contro l'Inter. 

    Cessioni? Io delle cose di cui parlo con il presidente non ne parlo a voi. Non ho bisogno. Dico che da qui alla fine del campionato ci sono partite fondamentali per il futuro di ognuno di noi. Bisogna far attenzione a svilupparle. Nello svilupparle e nel vedere dove andremo a finire come posizione, come comportamenti, come forza di squadra, bisogna fare altri discorsi. Attualmente le attenzioni sono a mettere quelle qualità, quelle caratteristiche che abbiamo. Che poi qualcuno cerchi i giocatori non ha valore per me, ha valore il risultato per me. La partita di domani è fondamentale, dobbiamo arrivare in fondo in questa posizione, ci sono due squadre fortissime che ce la vogliono togliere. Dobbiamo difendere e guardare a qualcos'altro. Le pressioni ci piacciono, ce le prendiamo da soli, ne siamo alla ricerca. C'è qualcuno magari che crede di essere in linea a stare quindi in classifica, Thohir ha la faccia di quello contento di essere quinto in classifica. Sono qui per tentare di migliorare ogni giorno il rendimento della Roma, ci piace guardare avanti, il terzo posto è l'obiettivo minimo.

    Allenare la Nazionale? Mi piace fare l'allenatore, tant'è che ho provato a staccare e sono stato ritirato dentro, il sentimento era quello. È chiaro che se lo faccio nel posto che mi piace, ancora di più. Quando hai trovato queste componenti, si guarda a quello che è il risultato che devi raggiungere. La programmazione va bene quando sei tranquillo e nelle condizioni di poter decidere, ora sono dentro a una ricerca che va oltre il condizionamento della programmazione, la squadra deve sapere questo. Non voglio dare nessun dubbio di quello che è la mia ricerca momentanea. Parlo solo della classifica alla fine di questo campionato, dobbiamo minimo arrivare terzi, assolutamente. Se c'è qualcuno che perderà qualche punto, dovremo arrivare il più vicino possibile. Non so se voleva farmi un complimento, io me lo prendo, eh. Se la allenerei? Sì. Una delle cose più cariche di soddisfazione è quella dell'evidenza dello sviluppo dell'allenamento. Se come ieri io partecipando all'allenamento vedo i ragazzi che sono dentro la causa, che pedalano, viaggiano, che la ricerca è quella, l'attenzione, la disponibilità, la voglia di fare contrasto senza farsi male e cadere nelle stupidità che vengono fuori dall'alzare il livello di guardia è un risultato importantissimo. Si lavora meglio e si realizza di più. Ho un cruccio, quello di gente come Keita, Maicon, che sarebbe stato un piacere allenarli prima perché vedo qual è la loro forza mentale, sarebbe stato bellissimo.

    Strootman fa sempre più contrasti, si arrabbia sempre di più, dite giusto quando dite della sua faccia. Incute timore, lotta per una punizione, per un gol, per un qualsiasi cosa gli vada contro durante la partitina, è spettacolare. È segno che è molto vicino a quello che è ritrovare tutte le sue qualità. Poi ha bisogno di giocare qualche partita, in cui poi va a riscontrare le situazioni reali. In questo, deve confrontarsi col resto della squadra, ci sono calciatori che stanno facendo bene, non è Strootman a priori. È in un momento in cui Pjanic ha bisogno di respirare, cosa che non è attualmente. Si cerca di essere bravi a fare meno danni possibile e a tener di conto di tutto. Daniele può giocare da tutte le parti e la squadra può giocare in tutti i modi, che ci sia o non ci sia nei tre di difesa. Si può fare diversamente".

    Altre Notizie