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  • Roma, Verde: 'Niente Juve per la neve'. Cataldi: 'Europeo e Champions con la Lazio'. Mandragora: 'Da Scampia a Pogba'

    Roma, Verde: 'Niente Juve per la neve'. Cataldi: 'Europeo e Champions con la Lazio'. Mandragora: 'Da Scampia a Pogba'

    Il giovane centrocampista della Lazio, Danilo Cataldi ha dichiarato dal ritiro della Nazionale Under 21: "Mi fa piacere esser di nuovo qui. Ho avuto un po’ di problemi muscolari, ma da gennaio tutto è accaduto così velocemente sino a traguardi che non pensavo nemmeno esistessero… Germania e Serbia sono due test importanti verso l’Europeo. Che Italia si vedrà a giugno? Una squadra forte, pronta a per contendere il primo posto. Lazio da secondo posto, mi piace la musichetta della Champions League... La vittoria più bella è stata quella di riportare i tifosi alla stadio. La fascia di capitano? Era il mio sogno da bambino, mon mi sembra ancora vero di averla portata per dieci minuti con Biglia e Klose in campo". 

    VERDE - Sull'altra sponda del Tevere sta brillando la stella di un altro giovane italiano, Daniele Verde della Roma, che ha dichiarato in un'intervista alla Gazzetta dello Sport: "In estate temevo di andare via, avevo paura e forse avrei smesso di giocare. Mi sono reso conto che se non avessi cominciato con la giusta mentalità, il sogno si sarebbe interrotto. Lo scavino a Cagliari? Mi è venuta una gran bella giocata, non mi sembrava neanche vero. Diciamo che Ljajic, segnando, ha fatto sì che se ne parlasse di più: ho esultato per l’assist. Posso solo ringraziare mister Garcia, ma non vorrei passare per sbruffone: conosco bene i miei mezzi, non so se riuscirò ad arrivare dove in tanti pensano che io possa arrivare. Al Napoli non ho mai detto di no: semplicemente non mi hanno mai contattato, nessun provino, niente. Alla Juve dovevo andare, ma c’era la neve, e saltò il provino. Prima che ne organizzassero un altro, si fece sotto la Roma: c’erano Bruno Conti, Montella e Muzzi, mi presero subito, senza perdere tempo. Per una nevicata: evidentemente la Roma era nel mio destino". 

    MANDRAGORA - Un altro giovane italiano, il 17enne centrocampista Rolando Mandragora del Genoa ha dichiarato: "Da Scampia a Pogba, e 20 provini inutili. Atalanta, Palermo, Chievo, Juve, la Roma addirittura cinque volte, tre a Trigoria e due a Napoli. Praticamente ho fatto il giro d’Italia, ma niente, sembrava non mi volesse nessuno. Alla fine è arrivato il Genoa e ha creduto in me. Futuro all'estero? Perché no? Sarebbe bellissimo. Però a Genova sto benissimo e mi piacerebbe continuare qui. Sono cresciuto in fretta, andando via dal quartiere di Ciro Esposito. Non lo conoscevo, ma ne parlano tutti come di un bravo ragazzo. Mi dispiace davvero tantissimo. Vista da fuori, Scampia sembra un posto terribile, ma in realtà ci sono persone buone e cattive come altrove. Il libro di Saviano non l’ho letto, però abito lì vicino e ne so qualcosa. Invece ho visto la serie tv Gomorra, che mi ha fatto uno strano effetto: fanno vedere solo le cose brutte, ma vi garantisco che certe realtà non stanno solo a Napoli. Sono andato via di casa a 14 anni e ho dovuto imparare a cavarmela da solo. Stare da solo non è mai stato un problema, anzi. Credo mi abbia aiutato molto. Devo moltissimo a Marcello Donatelli, che mi ha allenato nei Giovanissimi, e a Fabio Liverani, che mi ha promosso sotto età negli Allievi Nazionali e poi mi ha portato in prima squadra a 16 anni. Giocando nel mio ruolo, mi ha dato tantissimi consigli. Sono un mediano di interdizione, magari non molto dinamico. Io il nuovo Thiago Motta? Magari: lui ha fatto grandi cose al Genoa e per me è stato un punto di riferimento, come lo è ora Bertolacci. Anche da piccolo mi piacevano i centrocampisti, su tutti Gerrard e Lampard. Tifosi e i compagni mi hanno dato una grossa mano, specialmente Sturaro, che adesso è andato alla Juve e al quale auguro tutta la fortuna del mondo perché se la merita". 
     


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