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  • Roma, Zukanovic: 'Spalletti allenatore critico ed emozionale'

    Roma, Zukanovic: 'Spalletti allenatore critico ed emozionale'

    Per Ervin Zukanovic la Roma se vuole continuare a migliorare deve seguire pedissequamente le indicazioni di Spalletti. Il difensore bosniaco ha sottolineato la stima nei confronti del tecnico ritenendolo un allenatore esigente e preparato che va quindi a suo parere seguito nelle sue indicazioni perché sa dare un gioco definito alla squadra: “Dobbiamo seguire Spalletti per fare bene” ha detto Zukanovic intervenuto stamattina ai microfoni di Roma Radio. “Lui è un allenatore molto critico, emozionale. Uno che va ascoltato. Dobbiamo accettare quello che lui dice e fare ciò che vuole. Con lui giochiamo bene”.

    Dopo le parole di Spalletti a fine partita col Real, come vi siete sentiti?
    “Dopo il Real tutti eravamo un po' dispiaciuti perché abbiamo avuto tante occasioni da gol con diverse situazioni di uno contro uno con il loro portiere. Loro le hanno sfruttate quelle occasioni al nostro contrario. Peccato, perché abbiamo giocato bene al Bernabeu, ma adesso è più importante il campionato. Ci sono 10 partite per andare in Champions. A Madrid è stata la mia prima volta nella competizione e ci vogliamo tornare. Bisogna lavorare duro per farlo però e dobbiamo seguire il lavoro che stiamo facendo con il tecnico". 

    Ora c’è l’Udinese: una trasferta difficile?
    "Dobbiamo come sempre andare lì e cercare di giocare il nostro calcio. Qui in Italia nessuna squadra è facile da affrontare. Le avversarie sono tutte dure, anche se ad esempio i friulani stanno passando un momento di difficoltà. Loro giocano a tre davanti: bisogna prepararla bene la gara e cercare di vincerla".

    Veniamo al tuo ruolo: quale è stata la tua evoluzione calcistica?
    "Da ragazzo ero anche mediano difensivo. Poi sempre difensore centrale. Quando sono arrivato in Italia al Chievo ho giocato anche terzino a sinistra".

    Qui hai giocato da esterno e da centrale: in che ruolo preferisci giocare?
    "Non preferisco niente, io preferisco giocare. Nella mia esperienza qui in Italia, anche prima della Roma, sono sceso in campo con due o tre moduli differenti".

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