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  • Romamania 2013: la rinascita da Tachtsidis a Benatia

    Romamania 2013: la rinascita da Tachtsidis a Benatia

    Il 2013 della Roma è difficile da sintetizzare. C'è tutto. Il bene e il male. La sconfitta e la rinascita. Sei mesi bui, lo 0-1 contro la Lazio in Coppa Italia e poi la luce, dapprima debole e fioca in estate, poi mozzafiato come luminarie sotto Natale. Abbiamo visto tre allenatori (Zeman, Andreazzoli e Rudi Garcia), due direttori generali, giocatori improponibili e scoperte gradite. Alla fine si è raggiunta la quadra culminata quando la società ha deciso di puntare sull'esperienza piuttosto che sugli esperimenti. Il sesto posto si è traformato in un attuale secondo (da imbattuti) e i tifosi da costanti contestatori sono tornati ad essere la forza in più dei giallorossi.

    Il migliore: Mehdi Benatia. Difende come Pietro Vierchowod e segna come Gabriel Batistuta. L'incarnazione del giocatore moderno. Con i suoi quattro gol è uno dei capocannonieri della squadra. Prelevato in estate dall'Udinese per 13,5 milioni di euro, qualcuno storse il naso. In campo, però, è stato protagonista indiscusso delle dieci vittorie consecutive formando con Castan la coppia difensiva meno battuta dal campionato. Appena sette gol in diciasette partite. Fin qui un solo errore, nell'azione discussa che portò al pari del Torino con Cerci. Per il resto una sicurezza.

    Il peggiore: Panagiotis Tachtsidis. Voluto fortemente da Zeman, il centrocampista greco arrivò in comproprietà dal Genoa e fu spesso preferito a Daniele De Rossi per una presunta maggiore abilità nei tempi di gioco. Classe '91 è stato inghiottito immediatamente in un vortice negativo tra i vari dissidi creatisi tra dirigenza, tecnico e spogliatoio. Complessivamente 23 presenze e un gol. Lo scorso 20 giugno il Genoa lo ha riscattato dalla Roma e attualmente fa fatica a trovare spazio nel Catania, ultimo in classifica.

    La sorpresa: Gervinho. L'ivoriano è giunto nella capitale lo scorso agosto dall'Arsenal. Il d.s. Sabatini ammise: 'Se non fosse per Garcia che me lo chiedeva ogni giorno, non l'avrei preso'. Effettivamente in Inghilterra veniva considerato un bidone, ma nel Lille campione di Francia, allenato dell'attuale tecnico romanista, fu una delle punte di diamante. Nella capitale Gervinho, da una parte ha spesso confermato la fama londinese di 'mangiatore di gol', dall'altra con la sua straordinaria velocità ha fornito continuamente alla Roma la superiorità numerica in attacco. Senza Gervinho, i giallorossi sono riusciti a vincere soltanto una volta contro il Chievo. Quattro gol all'attivo come Benatia, la rete più bella contro il Bologna sotto la Curva Sud. 

    La delusione: Franco Baldini. L'ex d.g. della Roma ha fallito il proprio ritorno nella capitale e, la scorsa estate di comune accordo con la proprietà, ha risolto il proprio contratto quadriennale. Decisive le due stagioni di amarezze, di scelte sbagliate su allenatori e giocatori (Luis Enrique, Zeman, Andreazzoli, Josè Angel, Gago, Bojan, Stekelenburg); e l'incapacità di cambiare alcuni aspetti del calcio italiano come da egli stesso preventivato. Il triste epilogo già annunciato dalle proprie parole nel giorno della presentazione. Era il 23 ottobre 2011: 'Sono dieci mesi che ci penso e ancora non ho la risposta sui motivi del mio ritorno'. Questa ancora manca. La fine del rapporto con la Roma è datata 5 giugno, successiva al rifiuto del presidente James Pallotta a concedergli maggiori poteri e alla trattativa naufragata con Allegri.

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