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  • Romamania: Spalletti umilia ancora Totti. Ora basta: o uno o l'altro

    Romamania: Spalletti umilia ancora Totti. Ora basta: o uno o l'altro

    • Francesca Schito
    Probabilmente la bagarre Totti-Spalletti non finirà mai. Almeno finché uno dei due non lascerà la Roma. Era già accaduto dieci anni fa, ma al ritorno di Spalletti nella capitale i due avevano provato una convivenza forzata fatta di sorrisi imposti e complimenti reciproci espressi malvolentieri. L'ultima scintilla di un rovo mai spento si è accesa ieri sera al Barbera. Negli ultimi minuti della gara di Palermo ormai ampiamente a favore dei giallorossi, il tecnico toscano si è voltato verso la panchina e ha chiesto a Totti: "Checco, ti va di entrare?". "No mister, ho un po' di mal di schiena", la risposta del capitano giallorosso. In parte poteva anche essere vero che il numero 10 non stesse al top della condizione, ma probabilmente Totti si sarebbe aspettato, in una gara in cui si sono aperte le porte dal primo minuto per gente come Mario Rui e Grenier, che finora avevano giocato pochissimo, di partire titolare o perlomeno di giocare uno spezzone consistente di partita. Tolto Gerson, Totti è probabilmente uno dei giocatori che Spalletti considera meno. 

    Il tecnico nel post ha evitato di fare polemica: "È un tasto delicato, preferisco non dire niente altrimenti tutto viene usato contro di me, come nei processi. Secondo me mentre si scaldava ha avvertito un problema alla schiena e ha preferito non entrare. A quel punto, dopo che mi ha risposto così, ho sterzato su un altro".  

    E' evidente che dopo i quarant'anni l'apporto che può dare Totti alla squadra è limitato, ma tra il centellinare una risorsa ormai prossima all'addio e umiliarlo mettendolo a 4 minuti dalla fine del derby di andata di Coppa Italia, in casa della Lazio a risultato e prestazione ormai acquisiti, c'è una bella differenza. Dal canto suo, il capitano giallorosso ha avuto il merito, almeno in questa stagione, di non parlare, evitando polemiche inutili che gli si ritorcerebbero contro. Ci vorrebbe più rispetto per un giocatore che, senza guardare a quello che ha fatto nella sua intera carriera in maglia giallorossa, lo scorso anno con tre minuti da leggenda contro il Torino e le reti decisive realizzate contro Atalanta e Genoa ha praticamente regalato alla sua squadra la possibilità di giocare il preliminare di Champions. 

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