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  • Roma, niente più 'fenomenate': meno male che Di Francesco non è Spalletti

    Roma, niente più 'fenomenate': meno male che Di Francesco non è Spalletti

    • Paolo Franci
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    In attesa che l'oscuro complotto dei media _ misterioso oltre i sassoni di Stonhenge e l'esistenza degli alieni - contro la 'Magggica' denunciato da Jimmy Pallotta sia smascherato (e i colpevoli catturati e chiusi nelle segrete del castello) godiamoci finalmente la Roma di EDF. Sì, proprio lui, Di Francesco. Vabbè, direte voi, dall'altra parte del campo c'era il Verona che... detto con tutto il rispetto eh. Sì è vero, ma non è questione di tre punti _ che poi alla fine, stringi stringi sono quelli che contano _ e neanche di schemi e linee di passaggio finalmente luminescenti, neanche fossimo in un film di Michael Bay, ma di gioco e uomini. Anzi, di uomini e gioco in rigoroso ordine di importanza.

     

    Recentemente, in questa mio immeritato spazio, mi ero un po' dilungato sul tesoretto trigoriano. Quel potenziale, cioè, che per ora poggia le terga sulla panca e può fare la differenza nei testa a testa con le rivali. Non le riserve, termine desueto e anche un po' mortificante. Semmai li chiamerei “diversamente titolari”. Suona meglio e più attuale. E sarà il caso di fare un passo indietro, tornando nel poco simpatico ma dannatamente produttivo mondo di Luciano Spalletti. Ricordate la settimana nera dello scorso anno, nella quale la Roma vide scivolare via come sabbia tra le dita l'Europa e la Coppa Italia contro Lione e Lazio? Accadde perchè la Roma era stremata. Accadde perchè Spalletti aveva poco utilizzato, se non addirittura emarginato (tecnicamente, sia chiaro), quei rincalzi che nelle settimane precedenti avrebbero potuto e dovuto far rifiatare i big. E fu un grave errore che decretò lo 'zero tituli' americano per il sesto anno di fila.

     

    Ecco, la musica stavolta è diversa. Intanto perchè non c'è più Spalletti che spreme i titolari fino all'ultima goccia _ a proposito di Spalletti: ha avuto più fortuna (eufemismo) nell'ultimo mese che nelle due parentesi romaniste... ma c'è un tecnico che sa attingere dalla panchina per dosare forze e allargare il coinvolgimento. Poi, Di Francesco non fa fenomenate del tipo Gerson sulla fascia come accadde lo scorso anno a Torino. Con lui, i calciatori giocano nel loro ruolo, salvo emergenze (Defrel sulla fascia, Florenzi terzino, ma solo per emergenza, appunto).

     

    E, infine, il tesoretto. Pellegrini può tranquillamente duellare con Strootman per una maglia da titolare. Florenzi è un razzo da indirizzare in più ruoli. Under sta studiando il calcio italiano ma, diamine, si vede che siamo di fronte a uno studente modello. L'El Shaarawy visto contro il Verona può essere il Berardi della Roma. E non abbiamo ancora avuto il piacere di vedere Karsdorp, Gonalons (giocherà la prossima?) e soprattutto il pezzo da novanta, Schick, appena qualche minuto contro il Verona in attesa di riprendersi definitivamente. Ecco, qui EDF può vincere la sfida e abbattere le diffidenze, miscelando sapientemente uomini e idee. In fondo, la parte più bella del suo ingrato mestiere no?

     


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