La Roma scarica Osvaldo. Zeman prova a riprenderselo. Il tema principale del mercato giallorosso riguarderà proprio la dicotomia dirigenza-probabile tecnico, riguardo il centravanti. I primi sono rimasti molto delusi dai suoi comportamenti. In un anno ha preso a pugni Lamela, è stato squalificato per quattro partite dal giudice sportivo, una l'ha saltata per decisione interna proprio per il fattaccio di Udine. Inoltre un infortunio lo ha tenuto fuori dai campi per un mese e mezzo, proprio nel momento di possibile svolta della stagione: chiamatela pure sfortuna (per me non esiste), ma se l'è andata a cercare provando un gesto tecnico bizzarro ed evitabile durante una partitella d'allenamento.

In sostanza, qualora arrivasse un'offerta pari alla spesa sborsata per il suo cartellino (15 milioni), Sabatini la prenderebbe in considerazione. Se provenisse da Napoli ancora meglio: si potrebbero intavolare trattative per Dossena e Insigne. Zeman invece vorrebbe puntare ancora su Er Cipolla. L'ha avuto a Lecce, dopo Vucinic (altra testa calda), e proprio nel Salento l'attaccante ha vissuto la prima esperienza positiva in serie A. Il tecnico crede fortemente nella possibilità di correggerlo e di fargli vivere una stagione da protagonista.

La 'precedente' Roma però si è scottata spesso nel peccare di eccessiva generosità verso i giocatori. Le conseguenze sono ricercabili nei pluriennali, a cifre pazzesche, stipulati con Doni, Julio Sergio, Rosi, Juan, Taddei, Brighi, Simplicio, Borriello (per non parlare di Pit e Antunes...) e le troppe possibilità concesse a Vucinic e Menez, tanto per citare alcuni degli esempi più eclatanti. Al contrario, il movimento del calcio è basato sopratutto sui soldi, sul cercare cinicamente la soluzione migliore al di là degli affetti personali. In una parola: sugli affari. Cedere Osvaldo per acquistare la rivelazione dello scorso campionato, Destro, non lo considerereste tale?