Gago ha fame di calcio. Di riscatto. Lo sta trovando a Roma, dopo infortuni e contrattempi che lo hanno rallentato al Real Madrid. La sua maglia numero 19 non sta mai ferma: si avvicina, si allontana, si deforma, si piega, si allunga. Ha gli occhi spiritati di uno che vuole vincere, da sempre educato per un unico obiettivo.

Fernando dovrà un po' contenere questa sua frenesia. Alcuni palloni persi di troppo, gli ultimi minuti della partita giocati con la lingua di fuori. Ha ricevuto in dono l'animo del gregario, difficile da scovare in un giocatore dalle altissime qualità. Le continue panchine al Real Madrid hanno incentivato questa sua tendenza, ora che è in giallorosso è insita in lui la voglia di dimostrare qualcosa.

La convocazione della Nazionale argentina è il riconoscimento della bontà del suo impegno e del suo valore. La palla data a Borini nell'occasione dell'1-0 vale i tre punti. La vittoria. Quando gioca insieme a De Rossi e Pjanic ha la mente più libera. Perchè Gago ancora non è un leader. Ma a 26 anni ha tutto il tempo per diventarlo. Prima deve recuperare completamente sé stesso.