La Roma è ripartita, e l'Eurostar guidato da Totti sfreccia verso Udine. Terra di confine. Per i giallorossi lì si fa la storia. Per continuare le scia positiva occorre un'impresa: la squadra sarà orfana di due big come Marquinhos e Pjanic. Castan è acciaccato e non si sa se può partire dal primo minuto. Osvaldo è alle prese con i suoi problemi personali, chissà se giocherà. Tanti punti interrogativi. Per questo motivo oggi la dirigenza era tutta schierata al fianco dei giocatori. Baldini, Sabatini, Baldissoni e Fenucci hanno fatto capolino a bordocampo per tutto l'allenamento. Un segnale di vicinanza e di unione di intenti.

Perché centrare il traguardo significherebbe ossigeno per le casse societarie e la possibilità di intavolare con argomenti concreti i rinnovi di Marquinhos, Pjanic e Lamela. Perché non basta rifiutare le avances delle altre società, occorre anche che i giocatori dicano sì alla tua proposta. Tutto ruota intorno ai risultati. In caso di obiettivo raggiunto, i big sarebbero maggiormente disposti a rimanere e la società fornirebbe delle garanzie economiche per accontentare loro (e sopratutto i rispettivi procuratori).

In più, si avrà la capacità di attrarre allenatori di esperienza. Andreazzoli è stato fin qui eccezionale, ma per consentire all'ambiente un salto di qualità serve un tecnico che conosca bene determinati palcoscenici. Allegri sarebbe il massimo. Si deve liberare dal Milan, però. Se la Roma riuscisse a scalzare i diavoli dal terzo posto, magari sarà più facile. Lamela e Stekelenburg hanno già lanciato la sfida. Ora parola passa al campo.