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  • Romamania: che bella la rivoluzione di Monchi! Alla faccia di Spalletti...

    Romamania: che bella la rivoluzione di Monchi! Alla faccia di Spalletti...

    • Paolo Franci
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    Sai che c'è? La Revolucion Monchiana inizia ad intrigarmi parecchio. E non parlo di giocatori, ma di metodo. Diceva il più grande degli illusionisti, Harry Houdini, uomo dalle fughe impossibili: “Il mio cervello è la chiave che mi rende libero”. E lo ripeteva dopo essere uscito non si sa come da una cassa piena di lucchetti. Ecco, Monchi, l'Illusionista di San Fernando, nato nel 1968 (a proposito di Revolucion) Houdini me lo ricorda parecchio. Mi affascina questo suo depistare creando illusione. Finge di prendere tizio, lo segnalano a Londra e poco dopo te lo ritrovi magari a Parigi con ben altro giocatore in pugno. Prima Moreno, poi il biondo Karsdorp - e la fidanzata Astrid: entusiasmo doppio in Curva Sud - che sbuca in mezzo a obiettivi spagnoleggianti, poi il guizzo Gonalons e chissà chi altri ancora. Nella Revolucion dell'Illusionista trigoriano c'è quel tocco di mistero, di inaspettato. Una sensazione che riporta al sapor di mercato di altri tempi. Vabbè poi gli si può anche perdonare qualche spacconata, tipo: “La Roma non è un supermarket!”, affermazione perlomeno improvvida, se poi si va a guardare lo scaffale del caviale, dal quale sono spariti via via, Salah, Manolas e Paredes. Nulla però, in confronto a ciò che disse il suo presidente, James Pallotta, il 7 aprile 2016: “Si parla molto di giocatori in partenza, tipo Pjanic. Lo escludo categoricamente, non vuole andarsene e non vogliamo venderlo, voglio che resti. Anche solo parlarne fa molto male alla squadra, sono stanco di queste voci. Se fino ad ora abbiamo commesso un errore è stato cambiare troppo la rosa ed effettuare troppe operazioni di mercato”. In effetti deve averci ripensato.

    Intanto, siamo nel pieno della Revolucion, con una vera e propria rifondazione attraverso la quale Monchi sta ridisegnando la squadra, puntando anche su giovani e robusti talenti, da Pellegrini a Karsdorp - già affermati, va detto - a Foyth, se arriverà. Spalletti, quand'era baronetto di Trigoria, dixit: “Se si vuole percorrere la strada dei giovani bisogna smettere di pensare alla vittoria”. Verrebbe da rispondergli che, giovani o non giovani, lui con la Roma ci ha pensato parecchio alla vittoria, fino a definirla un'ossessione. Poi però, oltre il pensiero non è andato. E chissà che Di Francesco, generalissimo della Revolucion Monchiana, non faccia meglio di lui, pur con qualche peccato di gioventù in squadra.


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