Semplicità. Il gioco del calcio è pura logica. A Roma, ormai, lo avevamo dimenticato. Finalmente ieri sera Luis Enrique non ha offerto al pubblico i suoi guizzi cervellotici e si è limitato a preparare la partita. Molto bene. Pjanic su Pirlo, Viviani su Marchisio. E' stata così bloccata la fonte di gioco juventina. Un altro elemento da non sottovalutare: il cambio del modulo.

Si è passati ad un 4-3-3 equilibrato, con Lamela e Osvaldo commoventi nel tessere la ragnatela tra difesa e attacco. Paradossalmente, in una situazione di piena emergenza, si è ammirata una squadra solida, unita, ben messa atleticamente. I cambi del tecnico sono stati ineccepibili: lo rimprovero soltanto di aver fatto entrare Borriello troppo tardi. Probabilmente sarà stata la sua ultima apparizione all'Olimpico.

Continuerà invece l'avventura di Luis Enrique: la notte di frontiera è stata superata. Dopo 16 partite mi auguro abbia capito che la tendenza alla fenomenite in Italia è controproducente. A Firenze e a Udine aveva veramente esagerato. Questa settimana sarà utile per recuperare qualche giocatore. Io lo invito a proseguire sulla strada intrapresa ieri sera per dare finalmente un'identità ed una linea di continuità alla Roma. Scialla.