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  • Romamania:| Montella, per favore no

    Romamania:| Montella, per favore no

    • Valerio Nasetti

    L'indiscrezione è comparsa sulle colonne di un free-press romano: via Ranieri, Montella allenatore e Bencivenga al suo fianco: Top Gun, infatti, non ha ancora il patentino. Lo scenario si potrebbe concretizzare il prossimo 8 novembre, se la Roma dovesse essere surclassata nel derby. Montella, al momento, guida i Giovanissimi Nazionali, per Bencivenga invece sarebbe un ritorno a Trigoria: ha diretto qualche anno fa gli Allievi Nazionali ed ha cresciuto Daniele De Rossi. L'idea di pensare ad una soluzione interna per risparmiare la comprendo ma non la condivido: se da una parte l'attuale società infatti non è in grado di 'pagare' due allenatori, dall'altra credo che la mossa più semplice sia innanzitutto chiudere gli spifferi del 'Bernardini', deleteri in regime di silenzio stampa, e concedere la piena fiducia - concreta - all'attuale allenatore.

    I calciatori, sembra, abbiano ripreso già a farlo: il tecnico li ha ascoltati ed ora gli allenamenti sono più lunghi, parla di più con loro, si provano finalmente sia gli schemi difensivi che quelli offensivi. Certo, se la nave colasse a picco non si potrebbe più rimanere inermi, ma Montella per favore no. Se fossi in lui sarei il primo a rifiutare, memore delle disavventure di Bruno Conti e Rudy Voeller cinque anni fa. Credo sarebbe come insediare dietro una cattedra universitaria, un maestro delle elementari piuttosto che un docente. Parliamoci chiaro. Montella non è un allenatore, nemmeno Bencivenga o Stramaccioni (l'attuale tecnico degli Allievi) lo sono. Sono tutti degli istruttori di calcio e la differenza che intercorre tra il mondo giovanile e quello professionistico è abissale: nel primo settore s'impara a giocare.

    E' come insegnare l'alfabeto o le quattro operazioni a scuola: in un rettangolo verde t'insegnano a palleggiare, a colpire di testa, a difendere le posizioni in campo. Nel ramo professionistico, invece, sei un calciatore. Montella sta crescendo bene a Trigoria e chi lo vede lavorare tutti i giorni assicura che possiede tutte le carte in regola per diventare un grande allenatore, ma non ora. Sta iniziando il corso a Coverciano, deve studiare. Ancora non è pronto, rischia di bruciarsi. La Roma invece ha bisogno di una guida. Ora c'è Ranieri, tra dieci giorni è impossibile saperlo, ma una cosa è certa: un allenatore lo si cambia con un allenatore. Non con un istruttore.

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