Romamania: ottava meraviglia, ma quanti rimpianti...
L'efficienza del pacchetto arretrato è comunque profondamente diversa: si vede una squadra muoversi "da squadra", coprire il campo con tenacia, abnegazione e sagacia tattica. Un piacere per gli occhi. A Udine è tornato sugli scudi anche Edin Dzeko: era tutto pronto per il suo gol, Spalletti lo aveva preannunciato. Il bosniaco si è mosso bene, ha timbrato quando Salah lo ha messo in condizione di battere Karnezis ed ha aiutato la squadra. Menzione d'onore anche per Alessandro Florenzi, ben oltre il gioiello del raddoppio: con un meccanismo difensivo più efficace, migliora anche la sicurezza del jolly di Vitinia da terzino destro. A Spalletti anche il merito di aver recuperato il miglior Seydou Keita, che con Garcia stava via via finendo nel dimenticatoio, non soltanto per i problemi fisici.
All'orizzonte c'è la sfida con l'Inter: una vittoria potrebbe praticamente chiudere la pratica terzo posto, a meno di colpi di coda di una Fiorentina che sembra in fase calante dopo lo straordinario avvio di stagione. La Roma proverà a blindare quello che, a inizio anno, sarebbe stato considerato un semi-fallimento. Quanto tempo perso.