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  • Romamania:| Quadrata e felice

    Romamania:| Quadrata e felice

    Il gruppo, la voglia di vincere, la gioia per una vittoria. La Roma sta riscoprendo tutto questo grazie ad Aurelio Andreazzoli. Non sarà Mourinho o Ancelotti, ma l'allenatore di Massa ha molti meriti per i sei punti raccolti tra Juventus e Atalanta. Ha ricostruito la squadra dalle macerie lasciate da Zeman. Il boemo aveva rapporti conflittuali con troppi giocatori della rosa, e lo spogliatoio ne risentiva.

    L'attenzione era decisamente spostata sulla sua personalità e sulla sua idea di calcio. Insomma, una sorta di guru che si riteneva infallibile e credeva che la causa dei propri insuccessi fosse da attribuire allo scarso impegno della squadra o in alternativa al clima ambientale o agli arbitri.

    Andreazzoli invece ha riportato al centro della questione la Roma. Equilibrio, combattività e concretezza. Queste sono le tre regole del mister per tornare grandi. La difesa a tre e l’irrobustimento del centrocampo sono stati elementi utili a corroborare i primi due dettami, la concretezza invece è data dallo spirito di sacrificio di tutta la squadra e dalla capacità di mettere le pedine al posto giusto nel momento opportuno.  

    Pjanic nella veste di regista è stato sontuoso, Stekelenburg è tornato ad essere decisivo, Bradley fa meno la trottola e più l'incontrista, Marquinho calcia e segna, Torosidis inizia e conclude l'azione ma più in generale i due esterni possono macinare meno chilometri grazie alla protezione difensiva e di conseguenza garantire maggiore qualità. 

    Ne viene fuori una Roma più quadrata e più felice. L'abbraccio collettivo a fine partita è una fotografia limpida di come si sia intrapresa la strada giusta. Torosidis picchiato in testa riporta alla mente l'era Spalletti. L'ultimo allenatore in grado di dare un'anima e un orgoglio alla Roma. Andreazzoli ne è un ottimo erede.

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