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  • Romamania:| Rivoluzione, o via Luis

    Romamania:| Rivoluzione, o via Luis

    Discordanze. Si può spiegare con questa parola il fallimento della prima stagione della Roma di Franco Baldini. La squadra è stata rifondata, undici nuovi acquisti: non tutti hanno reso come sperato, come del resto era logico prevedere in partenza. Kjaer, Josè Angel e Bojan non si sono dimostrati all'altezza e le seconde linee sono rappresentate dagli scarti della passata stagione. Ciò ha creato una differenza abissale tra titolari e riserve. Rosi, Taddei, Fabio Simplicio, Perrotta e Greco hanno caratteristiche più vicine alle idee di Claudio Ranieri, un allenatore che dà molta importanza all'agonismo e poca alla tattica e alla tecnica.

    Molti di loro si sono ritrovati a giocare diverse partite importanti con Luis Enrique, fornendo prestazioni molto al di sotto della media, in totale disagio. Il punto è proprio questo: il rendimento in panchina dell'asturiano è subordinato all'avere a disposizione giocatori di altissima qualità tecnica, mentre la rosa della Roma è ancora un ibrido tra il vecchio ed il nuovo corso. Il lavoro che spetta a Walter Sabatini e Franco Baldini è enorme. Occorre una rivoluzione bis.

    Se allo stato attuale esistono i presupposti economici, giusto continuare con Lucho; in alternativa sarà preferibile rinviare discorsi utopici e insediare alla guida un allenatore mentalmente più equilibrato. Ranieri aveva lasciato la Roma proprio a questo punto del campionato, all'ottavo posto, dopo la sconfitta per 4-3 contro il Genoa. Ad un anno di distanza la squadra è sesta, con i soliti problemi, sopratutto per quel che concerne l'assetto difensivo. Non è cambiato nulla. Chi da salvare? Giocatori o allenatore? Dalla risposta che daranno i dirigenti, dipenderà il futuro della Roma dei prossimi anni.

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