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  • Romamania:| Sgrezziamo l'idea
Romamania:| Sgrezziamo l'idea

Romamania:| Sgrezziamo l'idea

'Luis Enrique è bravo ma sfortunato. Io lo sostengo. Ma se la Roma mi dice che vuole un allenatore che farà vincere sicuramente lo scudetto, sarò il primo a sostenere quello e a voler mandare via Luis Enrique'. Daniele De Rossi non si nasconde. Come sempre. Le parole scritte lasciano il campo ad un paio di interpretazioni, ma il video non mente. Per gli amanti della polemica artefatta, De Rossi ha sentenziato l'incapacità dell'asturiano di essere in grado di gestire una grande squadra, un pensiero che stonerebbe molto con altre sue dichiarazioni che vogliono 'Luis Enrique il migliore allenatore del mondo'.

Ddr in realtà cerca di ripristinare un minimo di calma in un ambiente fuori controllo, smanioso di cercare il colpevole di una stagione fin troppo altalenante. Il capro espiatorio è facile: Luis Enrique, il nuovo arrivato, lo straniero. Oppure Walter Sabatini, Franco Baldini, i simboli americani. Quindi ancora stranieri, non romani. Personalismi inutili, perchè l'oggetto protagonista della discussione dovrebbe essere la Roma, non i singoli personaggi ereditari di una gestione in fallimento. Tuttavia, Roma-Fiorentina ha dimostrato per l'ennesima volta il disastro difensivo e il terrore negli occhi dei giocatori dopo aver subito il primo gol. E' errato deresponabilizzarli comunicando loro che le colpe sono tutte del tecnico.

Devono crescere, migliorare. Molti di loro si sono dimostrati immaturi di indossare la maglia: appena hanno avuto un obiettivo, si sono tirati indietro. Walter Sabatini ha sopravvalutato i giocatori acquistati e sicuramente non lo ha agevolato la smania di fare tutto in pochi giorni. La proprietà è attiva dal 18 agosto, ma l'operato del prossimo anno non avrà scusanti. L'idea grezza deve lasciar spazio alle necessità attuali: quattro campioni. Oggi è la Roma ad essere in discussione, non il solo Luis Enrique. 'Io lo sostengo', ha detto De Rossi. Perchè è l'allenatore della Roma. Non perchè è Luis Enrique. C'è ancora tempo per migliorare, per raddrizzare il futuro: se si sarà incapaci, ben venga una nuova dirigenza, un nuovo mister e di conseguenza altri giocatori.

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