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  • Romamania: Allegri, anzi disperati

    Romamania: Allegri, anzi disperati

    Una brutta figura. La Roma è come un morto che parla. Nessuno se lo fila. Dopo Mazzarri, anche Allegri ha ringraziato il direttore per l’offerta ed è andato avanti. Ad Arcore. Con il Milan. La dirigenza giallorossa è alla ricerca di un allenatore da quattro mesi, quanti sono passati dall’esonero di Zeman. E’ stato messo Andreazzoli a far da traghettatore e i tifosi aspettano l’annuncio del nuovo allenatore dallo scorso 20 maggio, come promesso dal d.s. Sabatini.

    Peccato che nel frattempo i dirigenti abbiano perso totalmente il controllo sulla realtà: durante le scorse settimane più volte hanno proclamato orgogliosamente l’assenza di un piano 'B' in caso di rifiuto di Allegri, certi di una risposta positiva che non c’è stata. Allora in fretta e furia, è stato richiamato Blanc, che già a febbraio rifiutò l’incarico ed oggi, sentendosi come una ruota di scorta, si fa attendere.

    In sostanza, si conferma l’incapacità della dirigenza nel creare appeal intorno alla Roma e nello scegliere gli uomini. Due estati fa è stato preso Luis Enrique dopo i rifiuti di Guardiola, Deschamps e Rudi Garcia. L’anno scorso Zeman è stato addirittura la quinta scelta dopo i ‘no’ di Montella, Villas Boas, Rodgers e per la seconda volta di Guardiola e Rudi Garcia.  Negli ultimi mesi hanno detto di no Allegri, Mazzarri, Pioli, Donadoni e Pellegrini. Evidentemente tra gli addetti ai lavori c’è poca stima verso la società americana, incapace di abbinare al marketing i risultati sportivi. Ma i padroni, loro, rimangono. Tutti.

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