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  • Sabatini: Meno male che Sinisa c'è

    Sabatini: Meno male che Sinisa c'è

    Andar controcorrente mi garba, da sempre. Perché allinearsi annoia, ribellarsi no. E c’è indubbiamente più gusto ad esporsi, anche se mica sempre va bene. Anzi, il rischio della figuraccia è altissimo. Ma come un attaccante in giornata di grazia, che fa gol da qualsiasi posizione, provo a giocare sullo slancio. Quest’anno ne ho azzeccate un po’, anche qui su Calciomercato.com. Che Allegri avrebbe fatto benissimo alla Juventus e Inzaghi malissimo al Milan, per esempio. Come si diceva una volta: “carta canta”. Adesso è diventato “ho messo il tweet nei preferiti”, ma ci siamo capiti. 
    Sullo slancio, dicevo. Ci provo. Coefficiente di difficoltà altissimo. Quasi come calciare un angolo e correre in area a colpire di testa. Ecco il mio assist-gol: Mihajlovic è meglio di Ancelotti. 

    Meglio per il Milan di oggi, intendo. Perché il pacioso Carlo è ormai abutuato ad allenar le stelle. Che è comunque una specializzazione. Va apprezzata. Non significa leggere l’oroscopo e sperare che i campioni facciano il loro dovere. Ma il lavoro d’insegnamento sul campo è diverso. Negli ultimi quindici anni Ancelotti ha guidato Milan, Chelsea, Paris Saint-Germain e Real Madrid. E di questi club ha beccato esattamente gli anni d’oro, quando in spogliatoio perfino gli armadietti erano stellati come ristoranti di classe. Certo, non sarà stato facile far brillare tutti i giocatori, spegnendo le comete delle gelosie. Ma “allenare” come sinonimo di “insegnare” è un’altra cosa. E’ il mestiere intrapreso da Sinisa Mihajlovic. E’ quello che ci vuole nel Milan attuale che di stelle ne ha pochine, se ne ha… E qui l’educazione vieta l’ironia sui primi rinforzi fatti trapelare a mezzo stampa: Niang e Bertolacci. Si poteva star zitti o far meglio, almeno a livello di comunicazione. 
    Sul mercato ci sarà comunque tempo. Di sicuro il Milan non è scarso com’è sembrato quest’anno. 

    Torniamo alla voce del verbo allenare, con tutte le sue declinazioni. Una volta significava cinque pomeriggi sul campo, più conferenza stampa al sabato e domenica in panchina. Ora è diventato tutto più ampio e complesso. Occorre del tempo da dedicare al presidente, per non farlo volare troppo alto. Servono ore e ore per indirizzare il mercato su figure utili e non figurine. C’è bisogno di occhio, pazienza e fortuna, come insegnava quell’Arrigo Sacchi che ora si vede in tv ma tanti anni fa è stato il più bravo di tutti a “costruire”. Attenzione al dettaglio: Mihajlovic dovrà invece “ricostruire”. Senza gli sgravi fiscali delle ristrutturazioni. Semmai gli aggravi. Ed è difficile, quando la tradizione è sempre da “club più titolato al mondo” ma la realtà degli ultimi anni ormai lo etichetta “meno titolato in Italia”. 

    Mica facile, però Miha ce la farà. Meglio di Ancelotti ed Emery, di Montella e Spalletti, di Brocchi e chiudiamola qui. 
    Solo un altro allenatore, seppur con carattere e modi diversi, sarebbe riuscito ad aggiustare le cose rossonere: Donadoni. Ma piuttosto che dar la panchina a lui – chissà perché - Berlusconi farebbe allenare perfino Dudù. 

    Comunque, nessuno è perfetto. Nemmeno i cagnolini di Arcore. E tutti abbiamo qualche frase che ci perseguita. Per la serie “ultime parole famose, guardate e ascoltate qui sotto: un minuto e vi togliete lo sfizio. Verso la fine Mihajlovic dice che non allenerà mai il Milan, nemmeno se dovesse morire di fame. E’ una conferenza stampa ai tempi del Catania, novembre 2010. Diventa la prepotentissima favorita del premio intitolato “facevi più bella figura se stavi zitto”. Un premio per il quale non vorrei concorrere, anche se qui mi iscrivo ufficialmente. Proprio perché scrivo – senza nemmeno conoscere il mercato – che il nuovo Milan di Sinisa arriverà nei primi quattro posti. Sembra un azzardo. In realtà non ci vuole molto. Basta scalare tre posizioni rispetto alla Samp di quest’anno. Non occorre neppure andar controcorrente. Basta far le cose con un po’ d’esperienza. Che non costa nulla. E meno male (per i milanisti) che adesso c’è. 

    Sandro Sabatini
    Twitter: @Sabatini – Facebook: SandroSabatiniOfficial

     

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