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  • Sabatini: 'Totti è ancora il sole di Roma'

    Sabatini: 'Totti è ancora il sole di Roma'

    Il direttore sportivo della Roma, Walter Sabatini ha dichiarato a Mediaset Premium: "Rimpianti per l'eliminazione in Champions League contro il Real Madrid? Non potrei definirli rimpianti perché loro hanno meritato di passare il turno. Siamo stati leggeri sotto porta, però abbiamo giocato due gare di livello. Nel match di ritorno, nel secondo tempo, per un attimo ho pensato di poter rimontare. Cercheremo di giocarla l'anno prossimo la Champions e cercheremo di rifarci". 

    DA GARCIA A SPALLETTI - "Se Spalletti fosse arrivato prima avremmo potuto competere per lo scudetto? Spalletti è arrivato quando doveva arrivare, ovviamente valutando il suo percorso è un dubbio legittimo, ma non credo comunque che avessimo potuto lottare per lo scudetto perché la Juve ha dato uno strappo decisivo, poi 24 vittorie su 25 partite credo siano una striscia irripetibile. La sua media è comunque da scudetto ma in un campionato normale, senza marziani. Comunque Garcia ha fatto benissimo nei suoi due anni qui, quindi era doveroso proteggerlo fino in fondo. Perché la scelta di Spalletti? Perché è un grandissimo allenatore. E' molto serio, lavora molto con i suoi collaboratori, è un mister di altissimo profilo. Con l'esperienza poi ho capito che l'allenatore conta tanto, se non hai un condottiero non vai da nessuna parte. I giocatori, anche in Serie A, vanno guidati e da questo punto di vista Spalletti è al top". 

    PASTORE & CAVANI - "Pastore può tornare in Italia? E' un giocatore di 27 anni, ancora nel pieno della sua maturità. Nel PSG è stato un po' altalenante in queste stagioni, quest'anno stava facendo bene, ma è stato tormentato da qualche problema muscolare. E' un giocatore che dovremmo riportare in Italia perché è un talento puro, riesce a trasformare qualsiasi palla in una giocata importate poi è un giocatore molto generoso, che aiuta la squadra. A Palermo gli ho visto fare cose difficili da raccontare: è un giocatore fantastico. Non credo che potrebbe venire alla Roma. Cavani a Roma? E' un giocatore fortissimo ma il nostro problema non è il gol, siamo l'attacco più forte della Serie A e non abbiamo quest'urgenza". 

    BENATIA - "Consiglierei Benatia alla Juventus? Non mi sembra che la Juve abbia bisogno di consigli, non ha sbagliato niente in questi ultimi anni. Benatia è un giocatore formidabile, è un po' logorroico, parla molto ma sempre per aiutare la squadra. Ha un livello di attenzione altissimo, molto bravo anche in fase offensiva. In quell'estate quando l'abbiamo ceduto non volevamo venderlo, il suo procuratore lo propose a tutte le società e poi le loro richieste non erano più sostenibili per noi". 

    NAINGGOLAN - "Il Chelsea su Nainggolan? Non ho mai parlato con Conte, non se ha quest'idea. Radja è un centrocampista universale, seguito da molto società. James Rodriguez e Isco potrebbero lasciare Madrid? Sono giocatori difficili da portar via, amano quel tipo di calcio che è anche molto remunerativo. Se mi aspettavo una crescita del genere di Allegri? Quando noi abbiamo parlato aveva già vinto uno scudetto col Milan, non era proprio un allenatore novizio, ma quello che è riuscito a fare nella Juve, dopo Conte che aveva vinto, è stato straordinario. Ha gestito perfettamente un gruppo che usciva da un ciclo vincente. Probabilmente quella volontà di portarlo a Roma non era del tutto sbagliata ma poi non si liberò dal Milan e non se ne fece niente". 

    TOTTI - "Il futuro di Totti? Quando arrivai a Roma dissi che Totti era la luce al tramonto sui tetti di Roma, perché non si spegneva mai e direi che vale anche oggi, perché Francesco non si è ancora spento. E' ancora in grado di produrre calcio, bisogna capire se vuole smettere quando non ce la fa più o quando è ancora al top. Lui pensa che le sue capacità siano ancora procrastinabili nel tempo, ha ancora tanta voglia e tanta passione. Non è vero che il discorso non è stato affrontato, Pallotta ha parlato con Totti mesi fa. Spalletti è fuori da questo discorso, lui allena tutti allo stesso modo e in campo alla fine ce lo mette l'allenatore, non la stampa". 

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