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  • Sabatini: Yaya Touré il bello del mercato, Mancini il bello della diretta

    Sabatini: Yaya Touré il bello del mercato, Mancini il bello della diretta

    Si dice ancora “il bello della diretta?”. Sì, no, insomma: è la frase storicamente utilizzata per giustificare i problemi in tv. Inconvenienti, incomprensioni, imprevisti: “Scusate, è il bello della diretta…”. E avanti, con un sorriso.
    E’ successo anche qualche giorno fa. Assolutamente inatteso, Roberto Mancini accetta l’invito di Massimo Marianella e appare in studio. Si può intervenire? Si può improvvisare? Certo, ci mancherebbe. Ma voi da casa non pensate che sia tutto facile, che basti aggiungere un paio di sedie e via. Eh, no.
    Mentre SkySport24 è in diretta e quindi la “macchina tv” continua a viaggiare senza nemmeno lo stop di una pausa pubblicitaria, il regista indirizza nuove telecamere sulla posizione degli ospiti, il tecnico audio prepara i microfoni, il coordinatore riorganizza la scaletta, l’assistente di studio fa questo e il produttore fa quell’altro, il conduttore continua a parlare per dare tempo a tutte le operazioni di completarsi e…
    Immaginate un pit-stop di Formula 1, ecco. Nel giro di pochissimi secondi la macchina SkySport24 riparte. Perfetto. Complimenti, dammi il cinque, well done. Sì, ma: c’è una nuova inquadratura che prende tutta la figura del conduttore (io). E adesso si vedono le scarpe! E si notano perché bianchissime, evidentemente da ginnastica. O comunque da jeans, non da abito. Per la cronaca: le ho ricevute in regalo da Ciro Ferrara, al ritorno da una vacanza negli Stati Uniti. Gli avevo chiesto di comprarmele. Le volevo pagare, non ha voluto. E’ un generoso, Ferrara. E questa è l’occasione per ringraziarlo ancora.
    Ma lì, mentre venivo inquadrato proprio con quelle scarpe da ginnastica, maledicevo tutti. Confesso: anche il mio amico Ciruzzo. Ma soprattutto me stesso. D’accordo: noi del telegiornale siamo per definizione “mezzibusti”, quindi una sorta di mostri metà formali in giacca&cravatta e metà forse in tuta&sandali. Ma quelle scarpe così appariscenti le avevano notate anche sui social, ed erano partiti i tweet ironici…
    Immagino che a questo punto il mio piccolo dramma calzaturiero stia annoiando un po’. Allora concludo. Mi sono giustificato, raccontando che Mancini ospite in diretta era stato una sorpresa per tutti. Anche per il mio look da mezzobusto smascherato. “E’ il bello della diretta!”: finalmente l’avevo detta anch’io, una delle frasi storiche della tv.
    Trovo qualcosa di simile nel progetto interista per Yaya Touré. E’ il bello del calciomercato: appena smascherato il sogno di Mancini, conviene dichiararlo con semplicità. E naturalezza. Ci sono feeling, stima e amicizia tra allenatore e giocatore. In più si intuisce il desiderio comune di rifare qualcosa di storico assieme: dopo la costruzione del Manchester City, la ri-costruzione dell’Inter.
    C’era Lele Adani, in diretta. Proprio quello che - per completare il percorso professionale a Sky - al suo amico Mancio ha detto no alla proposta di diventare vice-allenatore. Non una questione di soldi, semmai di obiettivi e progetti.
    Non ne sono sicuro, ma immagino che Adani abbia rinunciato a qualche euro, rifiutando l’offerta dell’Inter. E non ho certezze, ma penso che anche Yaya Touré abbia in mente di far svanire un po’ di super-ingaggio, per tornare a lavorare con Mancini.
    E così c’è qualcosa che accomuna il bello del mercato e il bello della diretta. Ma anche se ci provo in tutti i modi, il punto di contatto non sono le mie scarpe da ginnastica bianche.
     
     
    Sandro Sabatini (giornalista Sky Sport)
    Web: sandrosabatini.com  -  Twitter: @Sabatini  -  Facebook: SandroSabatiniOfficial

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