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  • Sacchi: 'Fiorentina, Napoli, Sassuolo ed Empoli giocano un bel calcio. L'Inter? Bravo Mancini, ma serve qualità'

    Sacchi: 'Fiorentina, Napoli, Sassuolo ed Empoli giocano un bel calcio. L'Inter? Bravo Mancini, ma serve qualità'

    Arrigo Sacchi ha parlato alla Gazzetta dello Sport, non lesinando commenti sulla Serie A di quest'anno: "Per la prima volta il campionato di Serie A esce da una dittatura tattica: è una vera e propria rivoluzione. Noi, che abbiamo sempre praticato un calcio difensivo, prudente, figlio delle individualità più che del collettivo, ora possiamo ammirare squadre che mettono davanti a tutto il gioco. Questo è il motivo della mia soddisfazione. Quali sono queste squadre? Fiorentina, Napoli, Sassuolo, Empoli. Con mezzi diverse portano avanti le loro idee e cercano di imporle agli avversari. Questo, per noi italiani, è rivoluzionario. E i tifosi lo stanno capendo". 

    SUL TITOLO DI CAMPIONE D'INVERNO - "Già, il titolo d’inverno se lo giocano Inter, Fiorentina, Napoli e Juve. E non si sa proprio come andrà a finire. Sembra il 1990-91, quando al giro di boa c’erano distacchi minini tra noi ma alla fine vinse la Samp di Mancini che era la più staccata dalla vetta".

    SULL'INTER -  "Complimenti a Mancini, perché è bravissimo a gestire il gruppo e perché tatticamente è molto cresciuto. Lui ama il bello, lo conosco abbastanza bene, e sa che il bello non si raggiunge con gli specialisti, ma con il gioco. A Empoli, ad esempio, i suoi sono stati dominati, eppure stando almeno al monte-stipendi doveva essere il contrario. Sono sicuro che lavorerà in questa direzione per migliorare la qualità. Il Mancio è in gamba". 

    SULLA VOLATA FINALE - "Inter e Juve hanno più possibilità, lo dice la storia. In due hanno vinto quasi 50 scudetti, mentre Fiorentina e Napoli sono a quota 4. E poi hanno speso di più, e alla lunga gli investimenti contano. Io, tuttavia, dico che una ventata di novità farebbe bene al calcio italiano". 

    SUI TECNICI - "Finalmente sento gli allenatori, una volta tanto, ammettere che hanno vinto senza merito, che gli avversari hanno fatto meglio, che pretendono di più. Senza merito e senza bellezza non c’è futuro". 

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