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  • Samaden: 'Se il Milan parla significa che l'Inter vince. Occhio a questi tre...'
Samaden: 'Se il Milan parla significa che l'Inter vince. Occhio a questi tre...'

Samaden: 'Se il Milan parla significa che l'Inter vince. Occhio a questi tre...'

Dopo il derby vinto ai danni del Milan, Roberto Samaden si toglie qualche sassolino dalla scarpa ai microfoni di fcinter1908.it. Il responsabile del settore giovanile nerazzurro si dice soddisfatto per il lavoro svolto in stagione e spiega come molti dei giovani nerazzurri siano ormai pronti per il calcio che conta:

Siamo alle battute finali: un bilancio su questo finale di stagione dell’intero settore giovanile?

"Ovviamente il bilancio è positivo perché sia con la Primavera che con gli Allievi ci siamo qualificati direttamente alle Final Eight. Con i Giovanissimi ci giocheremo l’accesso dopo essere arrivati secondi nel girone. Abbiamo vinto la Coppa Italia con la Primavera, che era una competizione significativa per le squadre che abbiamo incontrato come Cesena, Roma, Lazio e Juventus. Quindi il bilancio ad oggi è assolutamente positivo come lo è stato per 8-10 stagioni passate. Oltre ad essere stati riconosciuti dall’Osservatorio del calcio europeo come miglior club italiano in termine di produzione di giocatori, abbiamo anche anticipato l’uscita di alcuni giocatori come Bonazzoli e Dimarco, che pur ancora in età di Primavera abbiamo preferito far uscire in serie A e in serie B".

Strada che sembra poter essere intrapresa anche dal promettente e giovanissimo Andrea Pinamonti…

"Pinamonti è un ottimo giocatore, come tanti altri sia leggermente più vecchi di lui, sia più giovani. Ieri nel derby mancavano Bakayoko e Gravillon che sono di valore assoluto e che sicuramente presto vedremo arrivare nel calcio che conta".

Il lavoro di Stefano Vecchi non si può non elogiare ai massimi livelli…

"Ho detto più volte che considero Stefano l’allenatore ideale per la nostra Primavera. Primo perché ha un valore assoluto come persona, è un ragazzo d’oro e una persona vera. A questo abbina una grandissima qualità di allenatore sia nella gestione della squadra, sia in termini di crescita dei giocatori. Riferendomi anche alle tante parole che ho sentito in questi giorni e che non fanno che confermarmi che stiamo lavorando bene, più che preoccuparmi della filosofia e di parole che non sono molto pratiche dal mio punto di vista, mi preoccupo di avere un allenatore e un settore giovanile che formano e producono i giocatori per il calcio dei grandi, che è l’obiettivo principale della nostra missione. Probabilmente quando gli altri parlano di te vuol dire che stai lavorando bene e probabilmente è anche un segno di debolezza quando si parla tanto degli altri e meno di se stessi. A maggior ragione se lo fa il primo allenatore di una squadra prestigiosa come il Milan, che ha commentato il nostro modo di lavorare (LEGGI QUI), vuol dire ancora di più che stiamo lavorando bene. Mi rende ancora più consapevole che dobbiamo continuare a lavorare in questa direzione. Se magari esteticamente ieri non siamo stati bellissimi penso comunque che conti avere i giocatori e averli pronti, una cosa, questa, che stiamo facendo da tanti anni. Ho grande rispetto per tutti e ho fatto i complimenti al Milan per la buona gara disputata, quindi non mi permetto poi di giudicare il lavoro di altre società. Mi preoccupo di quello che facciamo noi e di quello che facciamo noi sono estremamente soddisfatto. Sono assolutamente soddisfatto del lavoro di tutti gli allenatori del settore giovanile. Sicuramente a capo di tutti i nostri risultati c’è il grandissimo lavoro fatto dall’attività di base, dove probabilmente in totale contrapposizione ad altre realtà della regione non ci preoccupiamo dei risultati ma ci preoccupiamo di avere ragazzini di qualità. Per noi parlano i risultati non solo le vittorie e quindi faccio i complimenti al Milan per quello che sta facendo, ma anche a tante altre società italiane. In Italia c’è un grandissimo potenziale nel mondo dei giovani. Dobbiamo trovare il modo per farli crescere meglio quando escono dai settori giovanili".

Il problema è che spesso i giovani non riescono a giocare nemmeno in serie B…

Sembra che qualcosa si stia muovendo e che ci sia la volontà di costruire un ponte tra il settore giovanile e le prime squadre che aiuterebbe sicuramente tanti ragazzi  a non perdersi e magari poi ad avere la possibilità di arrivare ad una prima squadra importante come l’Inter, la Juve  e il Milan facendo un passaggio in una seconda squadra.

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