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  • Samp-Genoa: Tagliavento, il derby e l'ignaro Boselli
Samp-Genoa: Tagliavento, il derby e l'ignaro Boselli

Samp-Genoa: Tagliavento, il derby e l'ignaro Boselli

  • Marco Tripodi

Sarà Paolo Tagliavento da Terni a dirigere sabato sera il derby della Lanterna tra Sampdoria e Genoa. Il designatore arbitrale ha dunque deciso di affidare la gara ad un fischietto esperto, essendo il 44enne umbro uno dei direttori più longevi della nostra Serie A.
 


Una scelta che non farà molto piacere ai sostenitori blucerchiati. Il parrucchiere ternano ha infatti già arbitrato un derby in passato e per i sampdoriani sono certi ricordi felici. 


 

A tornare alla mente è uno dei momenti peggiori dell'intera storia sampdoriana. Era l'8 maggio 2011, terz'ultima giornata di un campionato disgraziato per la società ligure. Dopo aver fallito in agosto la qualificazione alla Champions League, perdendo ai supplementari col Werder Brema, nel corso dell'anno se n'erano andati anche i pezzi più pregiati della rosa, tra i quali i nuovi gemelli del gol Pazzini e Cassano. Il risultato era che la Samp si ritrovava in piena lotta per non retrocedere. E come nel peggiore degli incubi la strada verso la salvezza passava attraverso una tappa obbligata chiamata derby.


Come andò quella gara a Genova lo sanno ormai pure gli scogli del porto. Il Genoa, ormai privo di ogni velleità di classifica, giocò la sfida senza molto da chiedere, a differenza del Doria che disputò la partita della vita. All'iniziale vantaggio rossoblu di Floro Flores, sul finire del primo tempo, rispose Pozzi a metà ripresa con la complicità del portiere Eduardo. Il pari, tutto sommato, può star bene ad entrambe ma non ai tifosi della Nord che rivolgendosi ai propri beniamini pretendono che si faccia di più. Iniziano così ad intonare il coro: “Il derby non si regala”.

 

Quando ormai il destino dell'incontro sembra scritto, con i sostenitori rossoblu inferociti per la scarsa grinta mostrata dai propri calciatori, dal nulla spunta un attaccante argentino semi-sconosciuto al quale da qualche minuto Davide Ballardini ha inconsciamente regalato la possibilità di consegnarsi alla storia del Grifone: Mauro Boselli.

La sua zampata, proprio sotto la Nord, al sesto minuto di recupero, spedisce i blucerchiati nell'inferno calcistico, lanciando in estasi i genoani. Da quel gesto nascerà un coro, riproposto a mo' di sfottò, ad ogni derby successivo: “Boselli non lo sapeva”, alludendo al presunto tacito accordo sulla divisione della punti tra le due squadre.



Dopo quel gol Boselli tornerà nell'anonimato calcistico dal quale era arrivato. Ma non a Genova, dove verrà ricordato ad imperitura memoria, anche se per motivi diversi, da entrambe le fazioni.

 

 


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