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  • Samp, Tosi: 'Mihajlovic c'interessa. Storari torna al Milan'

    Samp, Tosi: 'Mihajlovic c'interessa. Storari torna al Milan'

    • L.T.
    «Un’opportunità importante, che pensavo non capitasse più. Nel 2002, come tutti ben sapete, fui vicino ad approdare alla Sampdoria, poi rinunciai per motivi familiari. Ormai credevo fosse un treno perso, sono occasioni che difficilmente ricapitano. Invece la vita a volte offre una seconda possibilità e di questo non posso che esserne felice». Parole vere, sentite e sincere. Doriano Tosi parla da blucerchiato, per la prima volta. Lo fa, per prima cosa, ringraziando coloro che, malgrado un cordiale rifiuto agli albori dell’era Garrone, non hanno mai smesso di credere in lui - «la proprietà, gli azionisti e non ultimo il direttore Gasparin che siede accanto a me e che mi ha voluto con sé» - e chiarendo il ruolo che, per almeno due stagioni, occuperà all’interno della società blucerchiata. «Mi occuperò dell’area tecnica - dice il dirigente emiliano -, dove esistono esigenze di gestione, scouting e ricerca. Al vertice degli osservatori ci sarà Riccardo Pecini. Lo conosco da tre anni, ha già collaborato con me prima della sua esperienza al Tottenham. Abbiamo già un buon affiatamento e credo che insieme, con grande umiltà, potremo sostituire chi non c’è più, con il massimo della serietà e delle buone intenzioni». Con un nome di battesimo così, non si può evitare di chiederglielo: quante volte l’hanno definita un predestinato? «Le battute sul mio nome, nell’ambiente blucerchiato e non solo, le ho sempre sentite. Ma devo ammettere, a prescindere, per me la Sampdoria ha sempre rappresentato qualcosa di speciale. I colori della maglia, lo stile, il target credo siano un sogno per un dirigente di calcio. Arrivare qui con qualche anno di ritardo, ma con maggiore esperienza alle spalle può essere un vantaggio». Altra domanda inevitabile: come siamo messi con l’allenatore? Si dice che Sinisa Mihajlovic sia appena sbarcato all’aeroporto di Genova. Che ne dice? «Dico che siete bravi e che non vi sfugge nulla… Scherzi a parte, non vi nascondiamo che Mihajlovic sia sbarcato perché, in questa settimana, stiamo facendo consulti. Si tratta di approfondimenti che ammettiamo con una certa trasparenza, ma non c’è ancora nulla di deciso: continuiamo a fare i nostri colloqui per scegliere, entro la fine della settimana o al più tardi lunedì, il nome del nuovo allenatore». Scelta difficile, anche perché andrete ad affrontare impegni di livello assoluto come la Champions League. Potrà influire l’esperienza internazionale? «Tutto peserà nelle nostre valutazioni: conta l’esperienza, la professionalità, la duttilità. Per l’appunto si tratta di una scelta complicata e che dovremo ponderare al massimo: vogliamo trovare un vestito che sia il più adatto a vestire la Sampdoria in questo momento». Dal punto di vista tecnico, quanto è importante non smantellare l’intelaiatura che ha portato il Doria al quarto posto? «Non è la prima volta che faccio questa attività e di conseguenza conosco bene le dinamiche del calciomercato. Il calcio, ormai, è diventato un fenomeno mediatico incredibile. Al di là della nostra volontà, non possiamo vietare che i nomi dei nostri calciatori più in evidenza finiscano sui giornali. Per quanto ho capito finora però, posso assicurare che la Sampdoria ha la volontà di portare avanti i propri programmi e credo sia pienamente in grado di farlo». I primi nodi da sciogliere dei calciatori in prestito: esistono possibilità di continuare a vedere Storari e Pozzi in blucerchiato? «Sappiamo benissimo che il ruolo del portiere è un vuoto da colmare e sappiamo anche che Storari è un giocatore del Milan. Pare che loro vogliano tenerlo ma abbiamo almeno fino a tutto giugno per parlarne. Stesso discorso vale per Pozzi, che è in prestito con diritto di riscatto. Stiamo parlando di un giocatore importante dal valore altrettanto importante, un possibile patrimonio della società, la cui posizione andrà anche discussa con l’allenatore. Il giudizio del nuovo tecnico sarà fondamentale e andrà di pari passo coi programmi della società». Continuerete a puntare forte sui giovani e sul vivaio? «Certo, prima di andare a cercare fuori, valuteremo attentamente ciò che abbiamo in casa. Vogliamo proseguire con la ricerca e lo sviluppo del settore giovanile: la Primavera, ormai, è parte della prima squadra e questa società lo sa perfettamente. L’ottimo lavoro che è stato fatto in questi anni ha portato tanti ragazzi in giro per l’Italia in prestito e noi li valuteremo con calma e attenzione». Attenzione che metterete anche sul mercato straniero? «Diciamo che in questo senso ci sentiamo liberi. È importante avere uno zoccolo duro di calciatori italiani, che possano accogliere al meglio chi arriva da fuori e in qualche modo plasmare il gruppo. È altrettanto vero però che viviamo in un mercato globale e non possiamo nasconderlo: la Sampdoria andrà all’estero, in Sudamerica, nell’Europa settentrionale, nel cosiddetto mercato povero ma anche in quello primario, dove svilupperemo scouting e contatti, cercando giovani o gente pronta a fare al caso della prima squadra».

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