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  • Sampdoria, Beresynski: 'Con il Bologna stavo andando dal corner, ma mi hanno urlato che era rigore...'

    Sampdoria, Beresynski: 'Con il Bologna stavo andando dal corner, ma mi hanno urlato che era rigore...'

    • Lorenzo Montaldo
    Quando la Sampdoria ha chiuso l'operazione che avrebbe portato in blucerchiato Bartosz Bereszynski, in molti si sono chiesti chi fosse quel giocatore polacco che tanto somigliava al connazionale Linetty, e che spazio avrebbe potuto ritagliarsi negli schemi rigidi di un purista della tattica come Marco Giampaolo.

    E invece, complice la partenza di Pedro Pereira e l'infortunio di Jacopo Sala, 'Beres' - come lo chiamano a Genova - si è ritagliato spazio. E le sue prestazioni hanno convinto immediatamente il pubblico doriano. Domenica, contro il Bologna, da un suo cross si è pure generato il rigore che ha dato il via alla rimonta blucerchiata: "Io ho fatto il cross nel box, in area, poi è finito contro il difensore e stavo andando a battere il corner, quando mi sono girato mi hanno urlato di tornare indietro che era penalty" racconta proprio Bereszynski a Il Secolo XIX. "Non so cosa dire, il mio lavoro è fare il cross, quello dell'arbitro di giudicare gli episodi".

    L'ambientamento a Genova è stato davvero positivo e immediato: "Sensazioni ottime" conferma lui. "Per me è tutto nuovo: la lingua, il modo di giocare, l'allenatore, i compagni. All'inizio non capivo niente, adesso sempre più e sto benissimo. Se ho problemi chiedo a Karol di tradurre, lui parla già bene l'italiano. All'inizio - racconta ancora Bereszynski - vedevo solo video. E' normale, sono nuovo, devo conoscere come gioca la squadra. In Polonia lo studio della tattica si faceva un giorno a settimana, qui 3-4 almeno. Se sogno i video? No... Ora li guardo 20' al giorno, di più sarebbe inutile per il livello di concentrazione che bisogna mantenere".

    Giampaolo, quando gli viene chiesto un parere su Linetty e Bereszynski, li definisce due 'soldati': "E' la nostra storia, dobbiamo sempre lottare per il nostro Paese, per noi stessi e per la squadra" conclude il terzino. "Io e Karol abbiamo la stessa mentalità ma fuori dal campo siamo ragazzi normalissimi come tutti". 

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