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  • Sampdoria, Costa:| 'Mi sento pronto'

    Sampdoria, Costa:| 'Mi sento pronto'

    «Io sono un difensore». Piacere Andrea Costa, difensore. Benvenuto alla Sampdoria. Benvenuto a bordo dopo un lungo tira e molla estivo e tre giornate che definire intense sarebbe poco. Firma a Milano, trasferimento e visite a Genova, partenza per Moena, primo allenamento in Valle e nuova partenza Bergamo, dove oggi il ventiseienne reggiano venuto da Reggio Calabria dovrebbe esordire in maglia blucerchiata. «Inizia una nuova avventura e non posso che esserne felicissimo - dice -. Ho sempre guardato alla Samp e ai suoi tifosi in modo positivo, e dell'ambiente me ne hanno sempre parlato tutti alla grande, penso a Bellucci, a Pagliuca, a Castellini. Il fatto che adesso si trovi in Serie B non toglie niente al suo valore e alla sua storia, e non cambia nemmeno la sostanza: stiamo parlando di una società di primo livello».


    Duttilità. Difensore, ben messo fisicamente, mancino. E poi? «Le mie caratteristiche non spetta a me dirle - puntualizza il futuro numero 3 del Doria -, ma credo che la mia qualità principale sia la duttilità. Sono nato terzino sinistro e lì ho sempre giocato quando ero nel settore giovanile della Reggiana. Poi per necessità ho iniziato a fare il centrale. Nello schieramento a tre mi trovo molto bene, ma all'occorrenza ho giocato anche come centrale in una difesa a quattro».

    Atzori. «Mister Atzori è stato molto importante nella mia scelta - continua Costa -. Con lui, l'anno passato alla Reggina, mi sono trovato subito a meraviglia. È un allenatore che mi piace e mi piacciono i suoi metodi. E poi diciamo che mi ha inventato in un ruolo che non avevo mai fatto. Cosa vuole dai difensori? Vuole l'uscita continua dalla linea per attaccare gli avversari. Bisogna pressare, cercare l'anticipo. Vuole aggressività. Se potesse non arretrerebbe mai: questo è il credo del mister».

    Fiducia. Insieme sullo Stretto si sono tolti parecchie soddisfazioni. Peccato per il finale, che, anziché agli amaranto, ha sorriso al direttore Sensibile... «Abbiamo vissuto un anno per molti versi sorprendente - racconta Andrea -, perché eravamo un gruppo composto da tanti giovani. Sarebbe stata una stagione bellissima se non fosse stato per quel gol di Rigoni e per il sogno promozione sfumato a pochi secondi dalla fine in quel playoff contro il Novara. Ora però si riparte, la Samp ha investito su di me, mi ha dato fiducia e responsabilità, e io mi sento pronto a ripagarle».


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