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  • Sampdoria, Guberti:| 'Non siamo stati fortunati'

    Sampdoria, Guberti:| 'Non siamo stati fortunati'

    A tutto campo Stefano Guberti. Dentro e fuori dal campo: duttile nei cambi di ruolo, da ala a trequartista; sincero di fronte alle telecamere a fine partita, quando la sua riflessione sui 90' è  lucida e attenta nonostante l'amarezza per l'eliminazione patita contro il Milan, condita dal suo gol del, purtroppo definitivo, 2-1. Il sogno del pari Guberti è andato a vicino a toccarlo, ma, a conti fatti, hanno prevalso le due reti realizzate dai rossoneri nei primi 22' di gara. «Avevamo la smania di partire forte, invece siamo andati in difficoltà e abbiamo regalato un tempo al Milan - comincia il numero 8 doriano in mixed-zone -. E contro una squadra del genere, non si può regalare tutta la prima frazione. È lì che abbiamo perso la qualificazione, perché nella ripresa le cose sono andate meglio: con il cambio di modulo abbiamo iniziato a dar loro meno punti di riferimento e più pressione. Siamo stati bravi, peccato non essere stati altrettanto fortunati e non aver trovato il pari».


    Rete. Il suo gol ha dato una bella scossa e speranza a tutta la Sampdoria, ma non è bastato a riacciuffare un pareggio che avrebbe portato la gara ai supplementari. Il trequartista, bomber ora anche di Coppa, racconta così la sua rete: «Ho visto Maccarone che puntava l'uomo e mi sono buttato in area. Poi lui è riuscito a crossare e sono riuscito a trovare il gol di testa. Rispetto a Pazzini, Maccarone svaria forse di più sul fronte offensivo, ma in sostanza, indipendentemente da chi gioca, l'importante è essere bravi a integrarsi subito coi nuovi compagni per trovare nuove soluzioni offensive».

    Obiettivi. Archiviata purtroppo la Tim Cup, è tempo di buttare tutte le proprie energie sul campionato, che già domenica vede i blucerchiati impegnati al San Paolo contro il Napoli. Ma dove punta ad arrivare la Sampdoria in questo 2010/11? «È sbagliato porsi obiettivi, perché se poi non si raggiungono, la stagione sembra diventare un fallimento - risponde Gubo -. Ciò che dobbiamo fare è migliorare lavorando settimana dopo settimana: a marzo vedremo dove saremo e faremo qualche calcolo in più».


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