Di Carlo alla vigilia della sfida contro la Fiorentina lo aveva chiamato a gran voce, i giocatori non vedevano l'ora di ritrovarlo per dare una svolta alla stagione: contro la Fiorentina è tornato lo Spirito Samp. Con lui sono tornati i tre punti e l'entusiasmo dei tifosi oltre che della squadra. Ci voleva una svolta, ed è bastato un minuto di una sfida che i blucerchiati avrebbero anche potuto perdere. Contro la Fiorentina si è vista una Samp a due facce. Quella spaesata dei primi 15 minuti, scarica e molle che non sapeva reagire ai furenti attacchi della Viola. Poi qualcosa è cambiato: è tornata la voglia di soffrire, di aiutare sempre il compagno in difficoltà, la grinta nel volere arrivare primi sulla palla in ogni situazione di gioco.

Era da un po' che tutto questo al Ferraris mancava. L'uscita dalla Champions sembrava aver tramortito tutte le componenti blucerchiate, immaginabile e legittimo visto come è arrivato l'addio dalla coppa più prestigiosa d'Europa. La squadra stentava a scrollarsi di dosso questo flagello, tutti vedevano un gioco piatto senza cambi di ritmo e poca predisposizione a cercare la giocata difficile. In più l'Europa League toglieva ossigeno e forza nelle gambe a chi non può fare a meno di andare ai cento all'ora per esprimersi al meglio. Quel minuto contro la Fiorentina è stato soltanto l'apice di una domenica vissuta in maniera diversa, una giornata non più patta e senza emozioni, ma accompagnata da un Samp grintosa, con ritmi alti e forza da vendere.

Di Carlo voleva vincere e ha trasmesso questa sensazione alla squadra, che soprattutto nella ripresa ha recepito il concetto è si è lanciata con la bava alla bocca verso i tre punti. La magia di Ziegler è figlia di un diverso atteggiamento mentale: quella punizione poteva anche essere calciata in mezzo, e forse contro l'Udinese o il Napoli lo svizzero avrebbe optato per questa opzione, ma domenica no. Domenica è tornato a Marassi lo Spirito Samp, e con lui si è rivista la vera Sampdoria.