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  • Sampmania: 'basta pagare'? No, facciamo chiarezza

    Sampmania: 'basta pagare'? No, facciamo chiarezza

    • Lorenzo Montaldo
    Si legge di tutto in merito alla telenovela di mercato che ha investito la Sampdoria in questo inizio giugno. Il nome maggiormente battuto da giornali, radio e tv è ovviamente quello di Patrik Schick, che ha tutti i crismi per essere il vero grande protagonista della prima sceneggiatura di questa sessione estiva. Schick è giovane, forte, corteggiato a destra e a manca ed è pure un potenziale modello, cosa che non guasta mai in questo mondo del calcio sempre più mediatico. Il profilo dell'attaccante ceco, segnato dalle stigmate del predestinato, ha ogni qualità necessaria per far parlare di sé. E infatti tutti i tifosi, di ogni squadra, vogliono - giustamente - esprimere la loro opinione in merito. In particolare su un argomento, la benedetta (o maledetta, dipende dai punti di vista) clausola.

    Sulla carta, la situazione è semplice: chi lo vuole paga l'importo previsto dal contratto, gli ormai arcinoti 25 milioni di euro, e la Sampdoria non può opporsi al trasferimento. La società che ha in pugno il giocatore, forte del gradimento del ceco e di un accordo economico già trovato, è la Juventus. La trattativa però non si era ancora chiusa, almeno sino alla serata di ieri, perchè bianconeri e blucerchiati discutevano ancora sulla clausola. Ed era questo a creare parecchi dubbi nei tifosi della Vecchia Signora: perchè trattare con Ferrero, se era sufficiente versare 25 milioni nelle casse di Corte Lambruschini per assicurarsi Schick? La Samp non dovrebbe avere potere contrattuale, perchè da Genova chiedevano contropartite, o addirittura un importo più alto rispetto ai 25 milioni? Tutto giusto, ma c'è un particolare di cui tenere conto: le clausole, o quantomeno la maggior parte di esse, non possono essere rateizzate.

    La volontà della Juve invece era proprio quella di dilazionare il pagamento dell'importo su più anni. O almeno di versarlo a partire dall'anno prossimo, magari acquistando il giocatore in prestito con obbligo di riscatto. Ecco allora che la Samp, a fronte di queste richieste, è tornata in possesso di un minimo potere contrattuale. Un vantaggio che Ferrero e Romei non hanno assolutamente sciupato. Il Doria è andato incontro ai bianconeri, con cui aveva imbastito un canale diplomatico improntato sulla cordialità, ma Corso Galileo Ferraris ha dovuto accettare alcune delle richieste blucerchiate. A questo punto si aprono due strade, per la Samp: accettare di dilazionare il pagamento, scegliendo tra le tantissime contropartite tecniche a disposizione della Juve, oppure trattare per un importo più alto accettando un pagamento in due o più tranche, o anche da giugno 2018. L'opzione preferita, almeno per il momento, sembra essere la seconda. Ci sono poi altri due particolari di cui tenere conto quando si analizza la questione legata a Schick, e che contribuiscono a spiegare perchè Marotta e Paratici, non volendo versare subito i 25 milioni, hanno dovuto necessariamente accordarsi con la Samp, venendo incontro alle richieste doriane. Innanzitutto, la clausola ha una data di scadenza: da metà luglio in poi, non sarà più valida. Difficile ipotizzare che da qui a un mese nessuno invii sul conto corrente di Corte Lambruschini un bonifico da 25 milioni, ma ciò poneva un limite utile a perfezionare entro un certo lasso di tempo la cessione del centravanti. Anche perchè dall'addio di Schick dipenderà molto del mercato doriano, e la Samp ha bisogno di poter pianificare i suoi investimenti in maniera oculata. L'altro elemento su cui ha fatto leva la dirigenza genovese è la tanta concorrenza per il suo gioiellino: Schick ha l'accordo con la Juve, vero, ma una corte serrata del Borussia Dortmund, o del Psg tanto per citare due nomi, avrebbero potuto far vacillare anche la volontà del giovanissimo ceco, pur desideroso di raggiungere il connazionale Nedved a Torino.

    Viene da chiedersi che vantaggio trarrà la Juve dalla rateizzazione della clausola, anche perchè la disponibilità economica di sicuro non manca alla squadra degli Agnelli. I benefici sono principalmente di carattere fiscale, e in particolar modo relativi alla tassazione a cui verranno sottoposti i bianconeri. La Juve poi ha tutto l'interesse a chiudere ufficialmente l'operazione a luglio, così da inserire l'esborso nel prossimo bilancio. Per un club quotato in borsa, è un particolare da non sottovalutare affatto. La sensazione è che la Sampdoria al momento sia indirizzata a monetizzare il più possibile dalla cessione di Schick, accordandosi con i bianconeri su rate e modi di pagamento. Un incontro a metà strada, che consentirà al Doria di ottenere un introito leggermente più alto di quanto ci si poteva aspettare, seppur spalmato su vari campionati, e alla Juve di assicurarsi uno dei calciatori più interessanti della Serie A bruciando sul tempo le dirette concorrenti. Tutti felici e contenti, insomma, ma bisogna sempre tenere a mente una norma fondamentale quando si ragiona di calciomercato: nel fitto sottobosco di offerte, clausole, procuratori e diplomazia, non esiste nulla di facile o scontato. Neppure quando 'basterebbe pagare la clausola'.

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    @MontaldoLorenzo

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