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  • Sampmania: Cassano, il 99 non basta. E c'è chi dice che i tecnici non contano...

    Sampmania: Cassano, il 99 non basta. E c'è chi dice che i tecnici non contano...

    E dire che una scuola di pensiero calcistica sostiene che l'allenatore non incida poi così tanto nell'economia e nel bilancio di una squadra. Andatelo a chiedere a Bogliasco, dove in neppure due mesi Vincenzo Montella ha ribaltato una Sampdoria balbettante, trasformandola nella 'sua' creatura. Non è ancora come la Fiorentina di Montelliana memoria, ma per oltre un'ora ieri sera i tifosi blucerchiati hanno ammirato il gioco del calcio, nella sua essenza più pura. Spazi perfettamente occupati in maniera armoniosa, reparti che in fase difensiva si schiacciano a fisarmonica, stringendosi tra loro per poi dispiegarsi in ripartenza. Il gioco dell'Aeroplanino si sviluppa in verticale, con continui triangoli, prova ne sia il gol del vantaggio doriano. Tre passaggi, in meno di 20 secondi, per andare in porta: c'è tutto Montella, qui. Fernando batte corta una normalissima punizione a centrocampo, Cassano tocca meravigliosamente al volo per Soriano che trafigge Perin. 

    Già, Cassano. Pizzicato dalle telecamere mentre sbadigliava all'ingresso in campo, ha spazzato via ogni possibile illazione con una prestazione da campione assoluto. Montella lo ha reinventato falso nueve, lui ieri sera lo ha ripagato facendo anche il falso diez e il falso undici. Ha il numero 99 sulle spalle perchè quando incappa in queste serate, non c'è cifra o ruolo che possa sintetizzare il suo genio; Cassano si è caricato sulle spalle la squadra, c'è poco da dire. I tre cioccolatini che hanno mandato in porta i compagni si potrebbero ammirare in loop per ore.

    Non c'è stato solo Fantantonio, però. E' stato anche il derby di un Eder immarcabile palla al piede e disposto a fare il terzino durante il non possesso, è stato anche il derby di un Soriano decisivo nella stracittadina; gli mancava solo un gol in una partita da copertina, per la consacrazione definitiva, RS21 ne ha fatti due. E' stato il derby di un Carbonero finalmente molto positivo, e di un Viviano fondamentale per la Samp (andatevi a rivedere la parata sul tiro al volo di Laxalt al 57', è un intervento da spellarsi le mani).

    Qualche nota meno positiva, ovviamente, c'è. La mezz'ora di sonno nel finale poteva costare carissimo alla Samp. Chi vi scrive resta comunque convinto che, contro qualunque altro avversario, il Doria non si sarebbe così spaventato dopo l'1-3. Rimandati Moisander, Correa e Muriel: il centrale finlandese, con quel quarto d'ora di follia, stava per regalare un incubo alla parte blucerchiata del Ferraris, mentre il fantasista argentino e l'attaccante colombiano meritano un discorso a parte. L'indolenza, probabilmente, fa parte del loro modo di intendere il calcio. I colpi ci sono, e sono realmente quelli di due potenziali fuoriclasse. Sono i ritmi a mancare, il loro ingresso al posto di Eder e Muriel ha sbilanciato e rallentato una Samp fino a quel momento pazzesca. Il tempo, però, rischia di scadere, più per Muriel che per Correa. Montella non aspetta, e i risultati sono dalla sua parte. Sarebbe un peccato.

    Poco importa, comunque, almeno stamattina per la Genova blucerchiata. Che si è svegliata sotto un pallido sole coperto da una coltre di nubi e freddo, ma che si sente come in piena primavera. E ne ha ben donde.

    Lorenzo Montaldo

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