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  • Sampmania:| Pregi e difetti della duttilità

    Sampmania:| Pregi e difetti della duttilità

    • Matteo Oneto

    Cambi di modulo in corsa: conviene? Sembra essere questo il cruccio di Di Carlo in questo inizio di campionato. La Sampdoria è partita cercando di riproporre il 4-4-2 di Del Neri, ma l'abbandono del vecchio schieramento è avvenuto dopo la sconfitta di Brema per far posto al rombo di centrocampo. Così le cose sembravano andare meglio. Poi via verso la ricerca di una duttilità tattica efficace anche durante il corso delle partite. Contro l'Udinese i cambi di modulo ci sono stati ma non hanno portato quella spinta in più verso al porta avversaria.

    I blucerchiati, soprattutto nel secondo tempo, sembravano spaesati: inizio con il rombo, dopo i primi minuti di sofferenza ritorno al 4-4-2, poi per cercare di vincere dentro Marilungo e tridente. Finale: 0-0 e tanta confusione. Di Carlo continua a lavorare sulla duttilità: giusto, a mio modesto parere, ma viene da chiedersi se per il momento non sarebbe meglio legarsi ad un modulo solo, svilupparlo al meglio e poi, una volta acquisito, cercare il cambio in corsa solamente quando qualcosa non funziona.

    Il mio consiglio è forse dettato dalla storia recente della Sampdoria: da quando si è entrati nella prosperosa epoca Garrone, sulla panchina blucerchiata hanno seduto allenatori che vedevano la duttilità quasi come un eresia. Prima Novellino con il suo 4-4-2 super difensivo, poi il 3-5-2 di Mazzarri - un credo calcistico davvero insolito per il calcio italiano - ed infine le 'ali volanti' di Del Neri. Il pubblico, come il sottoscritto, è sempre stato abituato a vedere la squadra giocare lo stesso tipo di calcio per tutto il periodo di permanenza dell'allenatore. Forse anche per questo motivo il modello Di Carlo fa storcere il naso a molti.

    A difesa dell'allenatore di Cassino va detto che la duttilità è spesso segnale di forza, e punto a favore di chi la sa interpretare al meglio. Al momento la Sampdoria non lo fa, ma se questa qualità dovesse venire fuori, finalmente avremmo una squadra capace di cambiare marcia senza affidarsi solamente alle magie dei vari Cassano, Pazzini e Palombo.

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