Migliore in campo contro Metalist e Catania, rendimento stagionale di altissimo livello, forse il più in forma tra i difensori centrali italiani. Daniele Gastaldello continua a crescere, e con lui cresce la difesa blucerchiata, seconda nella classifica dei gol subiti sotto solamente all'Inter. Il ragazzone veneto ha preso possesso della linea a quattro che protegge Curci, e da lì in poi nessuno ha più sbagliato niente.

A dire il vero, chi segue la Sampdoria da tempo e con costanza potrà testimoniare che a memoria non ci si ricorda un partita sbagliata dal 28 blucerchiato. Il rendimento è da sempre costante, solamente un passaggio a vuoto nel secondo anno di Mazzarri, dovuto anche ad una squadra che pensava solamente alla finale di Coppa Italia (poi dolorosamente persa). Del Neri ha fatto di lui il perno della difesa che si è guadagnata l'ingresso ai preliminari Champions League, Di Carlo lo ha consacrato in questo ruolo così importante.

Il giocatore è cresciuto soprattutto sotto l'aspetto caratteriale: insieme a Palombo è lui a caricarsi la squadra sulle spalle nel momento del bisogno. Gastaldello piace al pubblico perché non si risparmia, ha grande grinta, nonostante la faccia da bravo ragazzo possa far intendere il contrario ad un osservatore disattento. Nel momento del bisogno è sempre il primo, insieme al capitano, a difendere la squadra anche davanti alle telecamere. Viene da chiedersi perché la fascia di capitano, in mancanza di Palombo, sia sempre stata affidata a Cassano.

La logica conseguenza di questa crescita esponenziale dovrebbe essere la chiamata in Nazionale, soprattutto in un momento dove i difensori italiani sembrano in grossa difficoltà. Prandelli ha sempre dimostrato grande interesse per lui: forse il suo momento era già arrivato a inizio ottobre, e che esordio sarebbe stato davanti al suo stadio gremito per il ritorno degli azzurri! Quella volta ci pensarano i tifosi serbi a svegliare Gastaldello dal sogno, ma una seconda chance a questo punto sembra davvero essere un obbligo.