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Sampmania: l’anno dei botti inesplosi

Sampmania: l’anno dei botti inesplosi

Doveva essere un 2015 di fuochi d’artificio e invece la Sampdoria non è esplosa, anzi in dodici mesi è scesa di colpi in maniera lenta e inesorabile. I primi dodici mesi interi di Massimo Ferrero hanno prodotto tre cambi di allenatori, una figuraccia europea che rimarrà per sempre nella storia e qualche buona notizia, Eder su tutte.

Si parte da un gennaio in cui lascia Genova Gabbiadini e arrivano Muriel ed Eto’o con l’avvallo o meno di Mihajlovic mai si saprà con certezza. Sicuro è l’andamento meno prorompente della squadra che scivola piano piano in classifica e alla fine si ritrova addirittura fuori dall’Europa sorpassata dai cugini del Genoa. In Europa League ci va la Sampdoria per le vicende burocratiche rossoblù ma il sapore della conquista non è più così dolce. Il campo nei primi mesi del 2015 ha detto che Eder è un vero trascinatore, che Soriano si è trasformato da talento inespresso a solida realtà e che con una buona guida tecnica la squadra ha bisogno di pochi altri innesti per poter riprovare la scalata verso l’Europa.

In estate però quello che ha detto il campo non viene recepito dalla società e tutto cambia. Mihajlovic se ne va al Milan (come da pronostico), Ferrero contatta Paulo Sousa e Sarri ma non trova l’accordo, pensa a Donadoni e Di Francesco ma non lo convincono e allora pesca la carta della scommessa Zenga. Il colpo da maestro non riesce anche perché la campagna acquisti indebolisce la Samp: via Eto’o, Obiang, Duncan e Acquah; arrivano Fernando, Barreto, il giovanissimo Bonazzoli e poco altro.

Zenga è in difficoltà, a tormentare la sua estate ci sono anche le voci su Cassano voglioso di tornare in blucerchiato. Ferrero dice no fino a quando la Samp non fa il suo esordio ufficiale nell’Europa League 2015-2016. A Torino la figuraccia è storica: il Vojvodina vince 4-0 ed elimina i blucerchiati. La piazza si scalda, Zenga entra nel mirino, la società non lo esonera ma qualche giorno dopo deve cambiare idea su Cassano. Fantantonio torna a casa e l’allenatore perde potere.

L’inizio di campionato, visto il calendario agevole, sembra dare ossigeno alla Sampdoria che gioca pochissimo a calcio ma mette punti in cascina. Per Zenga è una salvezza fino a quando non iniziano gli scivoloni e Ferrero non può fare altro che cambiare. Arriva Montella, in due settimana la squadra cambia volto e ritrova la vittoria proprio nell’ultima parte del 2015. Si riparte da qui, dall’Aeroplanino e da un mercato da non sbagliare, almeno questa volta, per poter vivere una stagione perlomeno tranquilla, sognare qualcosa di più ad oggi è impossibile.
 

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