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  • Sampmania: l'ingratitudine di Ziegler
Sampmania: l'ingratitudine di Ziegler

Sampmania: l'ingratitudine di Ziegler

  • Matteo Oneto

E' proprio vero che il passato, nel calcio, conta poco e niente. La storia fra Ziegler e la Sampdoria lo sta dimostrando. Lo svizzero è in scadenza di contratto, lascerà i blucerchiati probabilmente a fine stagione: nessun guadagno per la società e super ingaggio per lui, visto che chi lo acquisterà non avrà altre spese. Strana vicenda questa, se si pensa che a pochi giorni dal preliminare di Champions le due parti sembravano vicine ad un accordo. Poi qualcosa si è rotto, forse il gol di Rosenberg che ha clamorosamente escluso la squadra di Di Carlo dalla più importante competizione europea è stato il passo decisivo per lo stop alle trattative. Insomma, la Samp non va a giocarsi la coppa dalle grandi orecchie e Ziegler, certamente non Roberto Carlos, non firma.

E dire che lo svizzero fino all'anno scorso faceva fatica a trovare un posto negli undici titolari. Arrivato a Genova nel gennaio 2007, da grande promessa del calcio europeo, Novellino non puntò mai su di lui. Troppo poco difensore per fare il terzino, per niente offensivo quando si trattava di giocare sulla linea dei centrocampisti. Ma la Samp credeva comunque nel suo talento: a giugno arrivava l'acquisto a titolo definitivo per due milioni di euro. Tanta manna per chi sarebbe tornato al Tottenham dove in un anno intero, stagione 2006-2007, aveva giocato la bellezza di una gara.

Via Novellino, ecco Mazzarri: il 3-5-2 sembra il modulo in grado di far 'esplodere' lo svizzero che in due anni vede pochissimo il campo soffrendo terribilmente la concorrenza di Mirko Pieri, titolare inamovibile per mancanza di alternative. Altri due anni passati a fare da sparring partner non fanno ricredere Marotta, che decide di non cederlo. Arriva Del Neri e alla quarta occasione finalmente Ziegler trova una maglia da titolare. Campionato ottimo, come quello di tutta la squadra: quarto posto, grande festa e poi la partenza di Marotta e Del Neri. Il contratto in scadenza non sembra preoccupare troppo l'ambiente: l'accordo arriverà.

Invece ad arrivare sono le prime sirene di mercato: si parla di Werder Brema, Stoccarda, Wolfsburg, addirittura Liveropool e ovviamente la Juventus. Lo svizzero inizia a pensare al suo futuro, non si guarda indietro e rifiuta le prime proposte doriane, ritenute troppo basse. Il resto è storia dei giorni nostri: nessuna riconoscenza per chi lo ha cresciuto e aspettato per due anni e mezzo, alla prima occasione via verso nuovi lidi. Le bandiere non esisteranno più, ma così è veramente troppo.

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