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  • Sampmania:| La politica dei piccoli passi

    Sampmania:| La politica dei piccoli passi

    Lo 0-0 ottenuto a Firenze ha il sapore di una boccata d'aria respirata nel momento del bisogno, che sicuramente non riempie i polmoni ma evita la totale asfissia. La violenta sberla subita nel derby non è alle spalle, ma forse per uscire da un periodo così è giusto affidarsi alla politica dei piccoli passi, metter fieno in cascina ora per non dover tremare fino a fine campionato. Contro la Fiorentina la squadra ha reagito come sempre ha fatto nei momenti difficili. Il gruppo è a grandi linee lo stesso dell'anno scorso, molti giocatori a Genova vivono ormai da anni, sanno quello che questa squadra sa e può dare, e quando sentono che la situazione inizia diventare incandescente riescono sempre a tirare fuori il meglio. E' questa l'ancora di salvezza a cui si è sempre agganciata la Samp per uscire dai momenti bui.

    Una ripresa passo dopo passo: questa la scelta di Di Carlo, che a Firenze ha abbandonato molti dei suoi ideali calcistici per evitare un altro schiaffo che avrebbe potuto mettere ko la Samp, già al tappeto dopo la figuraccia nel derby. Niente difesa a quattro, via pure i due attaccanti. Dentro tre centrali, fasce bloccate con Mannini e Ziegler e il solo Maccarone a lottare contro la difesa avversaria. Il Doria funziona, piazza il pareggio, mette punti in classifica e allontana di un passo la paura. La sensazione è che contro l'Inter ci vorrà ben altro, ma la politica dei piccoli passi contro le 'grandi' può anche non imporre di fare punti. Se lo schema rimarrà questo, conterà molto di più la sfida di sette giorni dopo contro il Cesena. Piccoli passi fino a giugno, poi però la musica dovrà cambiare. Garrone ha annunciato ai suoi collaboratori un piano triennale: il presidente è pronto ad investire (intendiamoci, sempre confrontandosi con il bilancio e senza fare pazzie).

    Due saranno le scelte in cui non si potrà sbagliare: l'allenatore e un nuovo direttore generale, figura che troppo manca dopo l'uscita di scena di Gasparin. La conferma di Di Carlo sembra lontana, l'accelerazione verso una Samp nuovamente competitiva avrà come punto di partenza il nuovo tecnico. In panchina dovrà sedersi qualcuno che abbia una mentalità vincente e più votata alla vittoria, un clone di Del Neri per far decollare anche la fantasia dei tifosi blucerchiati. Poi il mercato, diretto da una nuova figura che stia a metà tra Tosi e la presidenza, che sappia aggiungere un po' di fantasia per portare a termine operazioni importanti e non solo scommesse. La sensazione è che l'estate 2011 sarà il punto di non ritorno: o si migliora al livello societario e agonistico, oppure la politica dei piccoli passi continuerà e per tornare a sognare ci vorrà molto tempo.

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