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  • Sampmania: matare il Toro per evitare la depressione

    Sampmania: matare il Toro per evitare la depressione

    Si ricomincia ma questa volta giocando ad armi pari. Dopo il doppio duello con le grandi Roma e Milan, chiuso con zero punti, zero gol fatti e l’ultimo posto in classifica, la Sampdoria deve rialzare la testa domenica a Marassi contro il Torino. I tifosi promettono di riempire Marassi e questo è già un gran bel segnale ma accendono la protesta contro la dirigenza incapace di gestire il mercato e mettere a disposizione di Delio Rossi una squadra competitiva almeno per una salvezza tranquilla. Il messaggio è chiaro: per novanta minuti tutti al fianco della squadra poi però sarà il risultato a decidere quello che succederà nel post partita.

    L’unità di intenti nel calcio è fondamentale, dirigenza, tecnico e giocatori si sono parlati molto nell’ultima settimana, stilando buoni proposti e stringendo patti di ferro che non serviranno a niente se contro il Torino non arriverà una decisa inversione di tendenza. Serve la migliore Samp dell’anno, serve più coraggio, Delio Rossi lo ha capito e proverà a curare la grave malattia del gol con il tridente Pozzi, Sansone, Gabbiadini. Sulla carta è l’unico modo per ridare aria ad un attacco che soffre di asfissia perenne. Le palle gol create negli ultimi due match sfiorano lo zero e tra tutti i problemi che ha la Sampdoria questo è quello che fa più paura.

    La sfida contro il Torino non sarà decisiva in assoluto ma apre un ciclo che deve portare una forte accelerata sui risultati: Atalanta, Verona e Sassuolo porteranno i blucerchiati verso la decima giornata di campionato, quella in cui secondo Rossi si possono iniziare a fare i primi bilanci. Bisogna vincere e non importa in che modo. La Samp frizzante auspicata da Garrone dopo la stagione scorsa non è e non può essere questa. La rosa è troppo povera tecnicamente per provare ad esprimere un gioco divertente. E tra parentesi in questo momento non è il divertimento che importa. Il tridente ha lo scopo preciso di dare ai blucerchiati la possibilità di dire: “lanciamo la palla davanti e che se la sbrighino loro”. Di certo non lo schema più bello del calcio ma se non funzionerà neanche questa mossa allora tutto sarà davvero perduto. La crisi depressiva è vicina, se il Toro non verrà matato le possibilità di rialzarsi con questi uomini saranno davvero pochissime.

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