La Sampdoria deve avere pazienza in questo periodo decisamente 'no'. Le tre sconfitte di fila hanno evidenziato qualche problema in attacco, ma sono figlie principalmente degli errori di Romero, portiere certo da non crocifiggere ma almeno da bacchettare per troppo superficialità. Ci vuole pazienza, perché i nervi iniziano ad essere a fior di pelle, si vedano le due squalifiche a partita finita di Maxi Lopez e Costa. Il partito de 'gli arbitri possono sbagliare' è da tempo in forte crescita: il problema è che spesso gli stessi aderenti al partito una volta che viene danneggiata la propria squadra lanciano fulmini e saette per non essere colpiti ancora.

Lo stile Sampdoria non è questo: i giocatori spiegano le proprie ragioni davanti ai microfoni senza frecciate ai vari direttori di gara che li hanno danneggiati. La società si imbufalisce ma non esce mai dalle righe. Il provvedimento di Garrone di rimanere fuori dagli stadi fino a quando le cose non saranno cambiate è un gesto polemico ma non eccessivo. Un modo per far sentire la propria voce senza eccedere in stile De Laurentiis (dopo i sorteggi del campionato scorso, oppure nel post-Supercoppa). Chiusa la questione arbitri, i blucerchiati devono ritrovare la forza di vincere attraverso il coraggio mostrato nelle prime giornate di campionato.

In molti hanno storto il naso per la sostituzione di Maxi Lopez a Parma dopo l'espulsione di Romero. E' vero, Ferrara ha avuto poco coraggio e forse è stato anche un atto controproducente. Un errore all'interno di un campionato ci può stare, e se Romero non deve finire in croce, men che meno deve finirci il tecnico. Ma la Sampdoria senza il suo spirito battagliero quest'anno rischia di invertire di nuovo la rotta verso mete di bassa classifica. Contro il Cagliari la prima occasione di riscatto, sperando che per una volta Ferrara possa mettere in campo la formazione migliore. Questa sembra essere la condizione naturale per rivedere la Sampdoria di inizio stagione: bella, veloce, coraggiosa e vincente.