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  • Sampmania:| Pazzini e il gol perduto

    Sampmania:| Pazzini e il gol perduto

    • Matteo Oneto

    'Pazzini è lo stesso dell'anno scorso'. Parole del presidente Garrone, pensiero di tutti i tifosi blucerchiati. Il bomber è ancora a secco in campionato, e da quando veste la maglia della Samp questo è un record. Otto giornate sono tante per chi ha abituato i tifosi ad un rullino di marcia impressionante iniziato a gennaio 2009, in gol già all'esordio dal primo minuto in Coppa Italia contro l'Udinese, e chiuso lo scorso anno con diciotto marcature, molte delle quali decisive. Tanto per fare qualche esempio: colpo di testa contro il Milan in casa allo scadere (2-1), doppietta a Roma (2-1) e 'testata' alle spalle di De Sanctis all’ultima giornata (1-0).

    Il 'Pazzo' si è fermato proprio quando sembrava impossibile che ciò accadesse: nel preliminare di Champions contro il Werder ne ha fatti tre e sembrava regalare il sogno alla Samp, poi più niente. A questo punto qualcuno potrebbe pensare che Pazzini stia attraversando una grave crisi, ma non è così. Il numero 10 è sempre lo stesso, lotta e si batte su tutti i palloni e gli spazi da lui creati permettono agli altri (vedi Cassano) di prendersi spesso l'uno contro uno.

    E' proprio questa sua caratteristica ad averlo frenato nella prima parte di campionato. Di Carlo lo ha 'abbandonato al proprio destino', spesso in mezzo a due o tre difensori, permettendo a Cassano di giocare largo sulla fascia. Le prove di rombo avevano fatto sentire Pazzini ancora più solo: nessun inserimento sulle fasce e il trequartista Guberti che girava ben al largo dalla sue sponde. Ora con il ritorno al 4-4-2 la solitudine di Pazzini è finalmente terminata, i cross arrivano e Cassano gli è molto più vicino.

    Certo che un po' di fortuna a volte non guasterebbe: nel primo tempo di San Siro il suo anticipo su Maicon è stato un pezzo di grande classe, peccato che la conclusione sia finita esattamente tra le braccia di Julio Cesar, quasi stupito di essere riuscito a bloccare la sfera. La Samp sta tornando quella bella e tenace del passato, ma per fare il salto di qualità ci vogliono i gol del suo bomber, tornato finalmente a fare la voce grossa anche in area, zona che gli era rimasta tabù per tanto (troppo) tempo.

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