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  • Sampmania: Zenga, fuori il coraggio!

    Sampmania: Zenga, fuori il coraggio!

    La Sampdoria è affondata a Torino. Il 2-0 dei granata ha mostrato ancora una volta i grandi limiti dei blucerchiati che nel primo tempo sono spariti dal campo e devono dire grazie agli avversari per qualche grossolano errore di mira altrimenti il bilancio sarebbe stato ancora più pesante. Timida e senza idee la Sampdoria non ha retto all’urto di una squadra più forte e organizzata e ora torna in campo per affrontare la Roma di Garcia.

    Fosse durata solo quarantacinque minuti la sfida di Torino sarebbe da cestinare e da prendere provvedimenti verso tutti. Meno male che nella ripresa è arrivata una risposta perlomeno decente allo spettacolo offerto prima del riposo. Rimane il fatto che la Samp all’Olimpico ha deciso spontaneamente di offrire il fianco ai granata presentandosi in campo con il solo intento di difendersi. Un atteggiamento che ha permesso a Ventura di scatenare l’incontenibile Bruno Peres e di far giocare tranquillamente in area di rigore avversaria i due attaccanti e almeno un centrocampista di inserimento. Un forza d’urto a cui la squadra di Zenga non ha saputo rispondere.

    Meglio nella ripresa quando il tecnico ha alzato il baricentro. Non è successo niente di esaltante ma almeno i blucerchiati hanno costruito una palla gol che poteva riaprire la gara. Più coraggio, è questo che si chiede alla squadra di coach Z perchè altrimenti Eder e Muriel non potranno più fare la differenza e Soriano potrebbe risultare corpo estraneo nell’organismo blucerchiato. La prossima partita contro la Roma non è la migliore per osare ma la sensazione è che in fin dei conti, con la difesa ai minimi termine e un potenziale offensivo di tutto rispetto la soluzione potrebbe davvero essere cercare di fare un gol più degli altri.

    Oltre al coraggio poi la Sampdoria dovrà lavorare sul suo gioco. Nulla si fa di chiaro dalla metà campo in su, tutto è estemporaneo: lo schema è semplice e prevedibile, palla al duo d’attacco o a Soriano in alternativa (spesso direttamente con lancio del portiere) e speriamo che qualcosa accada. Non può essere questa l’idea di Walter Zenga. C’è bisogno di qualcosa di più e in fretta altrimenti lo spettro di un campionato anonimo potrebbe diventare realtà.

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