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  • Sansone, l'eroe ammazza-grandi fa faville nella Liga sognando il Mondiale

    Sansone, l'eroe ammazza-grandi fa faville nella Liga sognando il Mondiale

    • Marina Belotti
    "Sansone è forte come un gigante e scardina i battenti della porta della città di Gaza", recita la Bibbia. E l'eroe del Villarreal, Sansone la porta, quella di calcio, la scardina sì, 'matando' una squadra della Liga dopo l'altra

    PAROLA D'ORDINE: VITTORIA - Oltre al cognome leggendario, si ritrova un nome che è tutto un programma: Nicola, che dal greco ha il significato intrinseco di 'vittoria'. E Nicola Sansone, mezza punta del Villarreal classe '91, non solo è un vincente, ma è uno che odia perdere. Fin da bambino, cresciuto da genitori di fede interista, non esita a passare al Milan proprio per questo: "Quando ho capito che l’Inter non vinceva mai, ho cambiato”. Sempre abituato a vincere, il suo obiettivo numero uno è portare 3 punti alla sua squadra. Così ha fatto dal Bayern al Crotone, dal Parma al Sassuolo, spinto anche in Europa. Ora continua a essere un tuttofare che segna, serve assist e guadagna  rigori in Spagna. Se il Villarreal è quarto in classifica, con 19 gol fatti, il merito è in gran parte suo. In metà delle gare l'attaccante ha dato il tocco magico, realizzando 5 gol e tre assist in 969' spesi in Liga, dove parte sempre titolare negli 11 iniziali.

    LA CONSACRAZIONE- Il suo marchio di fabbrica è dunque segnare sì, ma sempre contro le big.  Nel 2012, al Parma, prende il via il suo mito e il suo vizio: colpisce Inter, Juventus, Milan e Napoli. La sua consacrazione però passa a  75 km da lì: 5 gol e 5 assist a Sassuolo nelle stagioni '13/'14 e '14/1'5 e, con lo stesso numero di assist, raggiunge i 7 gol nella scorsa stagione. Il lupo perde il pelo ma non il vizio e continua  a punire i grandi club d'Italia: Napoli, Milan, Juve. Il trucco? "Le motivazioni sono maggiori. Il gol alla Juve è stato il più bello della carriera." Queste le sue parole a marzo, ma ora Sansone non la pensa più così, dopo che contro la Real Sociedad, ora quarta a pari merito con il Villarreal, gioca la partita della vita. Gol da 52 metri e 87 centimetri, doppietta e rigore procurato. 'Sansone è già Sansón' titolano i giornali spagnoli che iniziano a chiedersi chi sia quel talento italo-tedesco: "Non abbiamo intenzione di mentirle, caro Nicola, non la conoscevamo, ma ora abbiamo scoperto che ha militato dappertutto."

    CAMPIONE INTERNAZIONALE-  Sì, perchè i  piedi di Sansone hanno calcato scenari internazionali. L'origine è tutta italiana, dalla provincia di Salerno, ma poi i genitori lo mettono al mondo a Monaco di Baviera, dove a 11 anni entra nel settore giovanile del Bayern Monaco. In seguito torna in Italia per vestire le maglie di Crotone, Parma e Sassuolo, a cui il 21 gennaio 2014 viene ceduto in comproprietà. Qui diventa campione dell'Italia e del calcio internazionale che inizia a farsi avanti. Il suo valore di mercato è di 9 milioni e il Milan, la sua squadra del cuore, lo vuole. Squinzi, però, in cambio chiede almeno 10 milioni per lasciarlo partire. E non sa ancora che chiede fin troppo poco, perchè nel futuro del ragazzo c'è un altro Stato, il Regno di Spagna.

    DALLA SPAGNA CON FURORE - Il 7 agosto il cartellino di Sansone viene acquisito dal Villarreal di Escribà per ben 14 milioni. Il suo piede destro e l’uno contro uno stregano la società spagnola e nella Liga fa faville. "L'idea di giocare in Spagna mi è sempre piaciuta. Nei giorni della trattativa avevo sentito Soriano e mi ha consigliato di venire. Per ora sembra che abbia fatto la scelta giusta". 

    ALL'ITALIA CON AMORE - L'Italia però è sempre nel suo cuore: dalle partite con l'Under 17 all'esordio in Nazionale maggiore nell'amichevole del 16 giugno 2015 contro il Portogallo. "E' la cosa più bella per un calciatore, ora sogno il Mondiale. Dalla Germania mi hanno proposto delle convocazioni ai tempi dell’Under 15 e 16, ma ho sempre rifiutato perché mi sento italiano". Ventura lo sente, lo segue e il primo ottobre sottoscrive il suo nome biblico nella lista dei convocati in Nazionale. 
    Ora l'eroe vincente è pronto a colpire la squadra spagnola dell'Alavés. Ma, si sa, gli eroi sognano in grande, e lui aspetta il Mondiale. Per battere la Spagna che ha conquistato. 

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