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  • Sarri presuntuoso: il Napoli è in crisi

    Sarri presuntuoso: il Napoli è in crisi

    • Giancarlo Padovan
    Maurizio Sarri può dire quel che gli pare, ma una cosa è certa: il suo Napoli è in crisi e la seconda sconfitta nel giro di sei giorni lo certifica senza possibilità di errore. Uscire dalla Champions League era, a rigor di classifica, un’ipotesi probabile. Ma perdere in casa di una squadra ancora a zero punti, quinta nel campionato olandese e quasi completamente priva  della difesa titolare, è un pessimo segnale. Dice il pratico: vincere con il Feyenoord non sarebbe servito a nulla perché il Manchester City si è fatto battere dallo Shakhtar. Vero sul piano meramente agonistico. Non vero per tutto il resto: l’immagine, il riscatto dopo la caduta interna con la Juve e, soprattutto, la salute attuale di una squadra che, anche se ha fatto 206 punti in 91 partite, adesso si è fermata quasi di colpo (ma qualche avvisaglia si era avuta  sia contro il Chievo che a Udine). Il bello (a meno che non sia il peggio) è vedere se il Napoli riparte, come, quando e perdendo quanti altri punti. Insomma, il problema non è l’Europa League, lunga (un turno in più), faticosa e, per sovrammercato, che si gioca il giovedì. Ma sapere, piuttosto, se il Napoli è ancora la squadra favorita per lo scudetto o no. L’Inter gli è davanti di un punto, la Juve dietro. Sabato Juve-Inter si scontrano e, domenica, il Napoli ospita la Fiorentina. C’è un unico risultato possibile per rilanciarsi e spazzare via la cappa che sta calando sull’umore dei tifosi: vincere e possibilmente (dipende dal risultato di Torino) riconquistare la testa della classifica o staccare una contendente.

    Però adesso il Napoli è in crisi e lo è per due ragioni precise. La prima: troppi giocatori (Abiol, Allan, Hamsik, Callejon, Mertens) sono stanchi o appannati per aver cominciato presto la stagione (c’era il preliminare di Champions) e non essersi fermati mai. La seconda: se l’infortunio di Ghoulam ha provocato qualche problema, tamponato solo apparentemente, quello di Insigne rischia di amputare quasi completamente la corsia di sinistra. E purtroppo sono due assenze che prevedono recuperi lunghi e non propriamente esenti da scorie. Situazione difficile. Non so se Sarri che ha avuto quel che ha preteso, cioé una rosa ristretta, potrà porvi rimedio in fretta. Certo con parole come quelle spese alla vigilia (troppa presunzione, troppa sicumera e i soliti “toscanismi” che indicano un tecnico in difficoltà) la soluzione non è esattamente a portata di mano. 

    Eppure a Rotterdam, la partita era cominciata benissimo: dopo 90 secondi, infatti, il Napoli è passato in vantaggio con Zielinski (il sostituto di Insigne), a seguito di una sponda aerea di Albiol (da punizione di Diawara) e di un mancato intervento in area di Mertens. E, nonostante dallo stadio dello Shakhtar non giungessero notizie favorevoli (momentaneo 0-0), il Napoli ha accarezzato il raddoppio con Mertens (gol sbagliato dopo una triangolazione con Hamsik) e lo stesso capitano degli azzurri, anticipato quasi davanti alla linea di porta. Ma all’improvviso la luce si è spenta. I più indulgenti possono sostenere che a provocare il corto circuito sia stato il primo gol dello Shakhtar. Ammesso e non concesso (io non ne sono convinto), l’atteggiamento sarebbe quello di una squadra poco matura. Fatto sta che al 33’ Jorgensen, di testa, ha pareggiato girando a rete un cross di Berghuis. L’errore è stato di Albiol (già autore di un paio di leggerezze contro la Juve) che ha mancato di netto l’anticipo (era davanti all’avversario). E’ vero che il Napoli avrebbe potuto tornare in vantaggio subito se l’arbitro inglese Oliver avesse sanzionato un intervento scorretto del diciottenne Malacia su Callejon. Ma è altrettanto vero che c’era tutto un tempo per tornare a giocare secondo il dettato sarriano e provare a vincere la partita,  almeno per scacciare i cattivi pensieri. Invece, non solo il Napoli non ci è riuscito (nessuna occasione nella ripresa), ma al 91’ con il Feyenoord in dieci (espulso Vilhena), ha subìto anche la seconda rete. A segnare St Juste (un subentrato) che, sempre di testa, ha approfittato dell’ennesima incertezza di Albiol.

    Serata orribile, ma la domanda è un’altra: il Napoli c’è ancora?  

    @gia_pad

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