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  • Sassi: 'Moviola truccata sul gol di Turone'. De Laurentiis: 'Non credo'

    Sassi: 'Moviola truccata sul gol di Turone'. De Laurentiis: 'Non credo'

    Gianfranco De Laurentiis, ex conduttore Rai, e' stato chiamato in causa dalle dichiarazioni di Carlo Sassi: secondo il 'padre' della moviola in Italia l'ormai celebre gol contro la Juve dell'81 era in fuorigioco ma le immagini al rallenty furono 'truccate' negli studi Rai di Roma anni dopo. Era l'86, effettivamente, quando De Laurentiis introdusse una nuova apparecchiatura, il telebeam, che a un nuovo esame che su quel contestatissimo episodio di Juve-Roma diede un risultato opposto alla prima moviola. "Io non c'entro niente con la presunta manipolazione della moviola del gol di Turone. Ma non fui io a fare quella proiezione in tv. Quel giorno io ero in montagna'' chiarisce De Laurentiis. Ma il telebeam poteva essere manipolabile? ''Tutto e' manipolabile - ammette - dipende dall'inquadratura, dal fotogramma. Ma non credo sia stato manipolato" (Repubblica.it)

    12.00 Il leggendario “gol de Turone”, fiero esempio delle ruberie juventine ai danni della Roma per oltre trent’anni, viene smontato clamorosamente da Carlo Sassi - “La redazione romana della Rai truccò la moviola: il difensore giallorosso era in palese fuorigioco, e l’arbitro giustamente annullò il gol”… 

    «Ma è una storia vecchia di trent'anni», protesta simpaticamente Carlo Sassi. Non sa, questo signorile giornalista tifoso della Cremonese, il quale ha il merito o la colpa (dipende dai punti di vista) di avere introdotto nel 1967 la moviola in Italia, che per centinaia di migliaia di tifosi, specialmente a Roma, il gol annullato dall'arbitro Bergamo al difensore giallorosso Maurizio Turone durante una sfida al vertice tra Juventus e Roma è storia ancora attualissima, come se fosse accaduta non trent'anni (trentadue, per la precisione, era il 10 maggio 1981) ma trenta giorni fa.

    Il gol di Turone appartiene alla mitologia del calcio italiano: è considerato una delle prime prove certe delle ruberie juventine, c'è chi gli ha dedicato un libro («Er go' de Turone» di Massimo Zampini, noto opinionista romano di provata fede bianconera) e a Roma molti bambini lo citano sapendo solo vagamente di cosa si tratti ma senza che gli passi per la testa discuterlo, trattandosi di un dogma tramandato dai padri. Invece, un po' di giorni fa, proprio una voce autorevole come quella di Carlo Sassi è giunta a infrangere certezze che parevano di granito.

     
    Durante la puntata del 24 febbraio della trasmissione di Radio Due Rai «Circo Massimo», Sassi, dinnanzi a un interdetto Massimo De Luca, ha affermato: «La moviola dimostrò che il gol era irregolare, che Turone era oltre Prandelli (all'epoca difensore della Juve, ndr), poi però a Roma con un marchingegno particolare dimostrarono che invece non era in fuorigioco, il che non era vero».

    Stranamente, quest'esplosiva dichiarazione era passata inosservata, ma ieri qualcuno l'ha rilanciata su Internet e ora il caso è esploso. Sassi, come andò? «Noi che ci occupavamo della moviola, dato che solitamente all'epoca si disponeva di un'unica inquadratura (obliqua e dall'alto), sapevamo che quel particolare punto di vista (lo stesso da cui è stato immortalato il gol di Turone) falsava di parecchio - addirittura fino a due metri - la reale dinamica dell'azione.

     
    Se lei fa un esperimento a casa sua con una telecamerina può verificare di persona che con la prospettiva funziona così. Era quindi pacifico che quella di Turone fosse una posizione di offside, e il guardalinee della partita, giustamente, come tale la valutò, segnalandola a Bergamo che annullò la rete».

    Nel 1981 quante erano le telecamere della Rai che riprendevano un incontro? «A seconda dei casi, si andava da una sola telecamera a un massimo di tre per le partite di cartello. Due erano collocate in basso, vicino alle porte, e una in alto, in corrispondenza del centrocampo.

     
    Oggi di telecamere ce n'è una ventina e tutto viene mostrato in tempo reale. La moviola post partita, in effetti, non serve più a nessuno se non a coloro che il match se lo sono visto allo stadio». Come e da chi il gol di Turone venne spacciato per regolare? «Questa lettura non corretta venne accreditata negli ambienti della Rai di Roma, io stavo a Milano. Ricordo che non fu tirata fuori subito ma qualche tempo dopo il verificarsi dell'episodio. Mi pare attorno al 1983, quando Roma e Juve si disputarono di nuovo lo scudetto, conquistato in quel caso dai giallorossi». (Libero) .

    Il gol di Turone alla Juve fu effettivamente segnato in fuorigioco, giusto annullarlo. La moviola venne acchittata (cioè truccata, ndr) negli studi romani della Rai”. Questa la clamorosa rivelazione di Carlo Sassi (chissà perché così tardiva), l’83enne «inventore» della moviola, per anni la Cassazione di «quel» calcio, fatta durante la trasmissione radiofonica «Circo Massimo» di Radiodue, condotta dal collega Massimo De Luca il 23 febbraio scorso e portata in evidenza in queste ore da alcuni siti di tifosi juventini tra i quali ju29ro. Ma in realtà il dubbio resta perché De Luca intervenuto ieri sera a Sky ha chiarito che non venne modificata la moviola di quella domenica sera ma anni dopo, il conduttore Gianfranco De Laurentiis fece un esperimento con il telebeam dal quale si ricavò la proiezione che Turone non fosse in fuorigioco per 10 centimetri.

    A caldo, l’allora presidente della Roma Dino Viola, parlò di uno scudetto perso per una questione di centimetri. In ogni caso, in questi giorni il mondo bianconero ha esultato come se avesse vinto un altro scudetto: quello conquistato nello scontro diretto con i giallorossi il 10 maggio 1981 e «cancellato» dai romanisti e da tutti i non-juventini convinti che l’arbitro (toh, Paolo Bergamo) avesse preso «volutamente» un abbaglio. A onor del vero Bergamo il gol lo aveva concesso ma notò che il suo fidato guardalinee Giuliano Sancini (le terne erano fisse) aveva alzato la bandierina: per lui Turone aveva colpito in tuffo (spettacolare) il passaggio di Pruzzo quando si trovava oltre Cesare Prandelli, l’ultimo bianconero. La partita finisce 0-0 e la Juve conserva il punto di vantaggio a due giornate dal termine. Ma Prandelli a questo punto non ha niente da dire? (Nicola Cecere - Gazzetta dello Sport)


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