Giocare per vincere paga, utilizzare un modulo offensivo con le tre punte da frutti se in fase di non possesso palla anche gli attaccanti sono disposti a sacrificarsi, a sfiancarsi nel classico lavoro sporco; viceversa, rischia di essere un boomerang pronto a ritornarti indietro. Con il Chievo Verona, il Sassuolo ha dato l'idea di una squadra poco compatta: distanza tra i reparti quasi siderale e spazi lasciati ai clivensi, che invece hanno giocato una gara molto accorta, pronti a fare male con ripartenze pungenti.

Non è un caso, se il gol di Thereau, è arrivato con un ribaltamento di fronte e con un Sassuolo quindi intento a "scoprirsi" piuttosto che a controllare. Un lusso che gli uomini di Eusebio Di Francesco hanno pagato con un salatissimo prezzo, perdendo una sfida cruciale in ottica salvezza. Un eventuale pareggio avrebbe comunque permesso ai neroverdi di lasciarsi alle spalle la squadra di Eugenio Corini. E invece la beffa, a rovinare un filotto di quattro risultati utili consecutivi.

Una botta da assorbire, in vista dell'impegno dello 'Juventus Stadium' che al momento pare proibitivo. Non bastassero già le ingenti difficoltà, la notizia dello spostamento da sabato sera al tardo pomeriggio di domenica, per il Sassuolo non è certo stata il massimo della vita. Evidentemente per Magnanelli e soci sarebbe stato meglio affrontare la Juventus come da calendario iniziale: sulle spalle avrebbe avuto un giorno in meno di riposo, vantaggio importante seppur non determinante.