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  • Sassuolo, tra i problemi tattici e il mistero infortuni: ecco cosa si è rotto

    Sassuolo, tra i problemi tattici e il mistero infortuni: ecco cosa si è rotto

    • Antonello Mastronardi
    Reduce da tre sconfitte consecutive in campionato, il Sassuolo sta silenziosamente scivolando verso la zona calda della classifica. Il miracolo targato Squinzi, Carnevali e Di Francesco sembrava aver imboccato una comprensibile stagione di transizione, complice la novità del doppio impegno settimanale e un'infermeria piena di giocatori chiave. Pareva, insomma, un problema fisiologico, di quei problemi da lasciar risolvere al tempo e al campo nel più assoluto silenzio. Eppure, una delle maggiori incongruenze in casa neroverde verte proprio sull'eccessiva tranquillità con cui si maneggia una situazione imprevista e allarmante.

    IL GIOCO DEL SILENZIO -  Il problema infortuni, ad esempio, è avvolto da una fitta nube, né sembra vicino a una soluzione. Missiroli, Duncan e Magnanelli sono indiscutibili titolari che hanno fatto sentire la loro assenza; più di recente, al gruppo degli indisponibili si è aggiunto Matteo Politano, senza dimenticare l'ormai annosa questione Berardi. Dall'infermeria sta per tornare il solo Missiroli, in pratica fermo da inizio stagione a causa di un problema muscolare che gli ha permesso di scendere in campo solo alla terza giornata con la Juventus. Ben più spinose sono le questioni Politano e Berardi. L'esterno romano è rientrato dal ritiro azzurro con un problema inizialmente non meglio precisato; nella giornata di ieri, poi, un comunicato della società ha fatto luce sulla questione, parlando di un trauma distorsivo al ginocchio: Politano, dunque, starà fuori almeno un mese (LEGGI QUI IL COMUNICATO). Nel caso di Berardi, poi, la sua assenza sembra non far più notizia, ma è parte di un caso sempre più singolare. La stella neroverde è infatti ferma dalla seconda giornata, quando il suo problema pareva pronto a sparire nel giro di un paio di settimane; lo stiramento del collaterale, invece, ha tenuto fuori dal campo Berardi per ben dieci giornate, e c'è da scommettere che il suo rientro non sia questione di pochi giorni. Un quadro del genere non può che sollevare domande sulla preparazione: il Sassuolo, è vero, ha iniziato la stagione per primo, a causa del terzo turno di Europa League giocato a fine luglio; ciò che è singolare, tuttavia, è che la squadra neroverde non si è progressivamente sfaldata a causa dell'usura provocata dal doppio impegno, ma è andata incontro a una sorta di disfacimento fisico non appena è iniziato il campionato, con forfait spesso riconducibili a problemi muscolari. Grazie alla credibilità accumulata negli anni dagli uomini di Squinzi, appare poi difficile credere che alla mancata trasparenza sul caso infortuni si accompagni una cattiva gestione del problema infermeria, ma certo il silenzio non aiuta a risollevare un ambiente stranamente rassegnato.

    PROBLEMA TATTICO - Di Francesco, dunque, si è trovato di fronte alla stagione più strana e difficile della sua carriera in neroverde: il caos infortuni e una generale predisposizione a subire più gol del solito lo hanno indotto a preferire un'inedita difesa a 5 al 4-3-3, autentico marchio di fabbrica dell'allenatore abruzzese. La mossa, tuttavia, è parsa controproducente: il Sassuolo ha praticamente rinunciato a giocare, perdendo ciò di cui poteva essere più orgoglioso; la difesa, peraltro, pare non averne affatto giovato, secondo quanto suggeriscono i 7 gol subiti contro Lazio, Rapid Vienna e Atalanta, nelle tre gare giocate col nuovo sistema. La domanda viene spontanea: perché la crisi di una medio-grande del nostro calcio non fa notizia? Certo, la competenza della dirigenza neroverde e gli abbondanti mezzi di cui il Sassuolo dispone fanno sì che anche l'emergenza si tramuti in opportunità, e così lo strano inizio di stagione si è rivelato un'ottima occasione per esibire nuove gemme come Pellegrini, Mazzitelli e Iemmello; Defrel, inoltre, si è affermato sempre più come trascinatore dei neroverdi, in attesa del desaparecido Berardi. La classifica, tuttavia, inizia a piangere: se in Europa League serve un miracolo nelle due gare contro Athletic e Genk, in campionato la terzultima piazza, occupata dal Pescara, è a soli sei punti di distanza. Inoltre, la prossima trasferta di Genova, contro una Sampdoria in lenta ripresa, non è delle più semplici. Il giocattolo si è rotto, pare. Basterà il tempo ad aggiustarlo?

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