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  • Sassuolomania: la più bella sconfitta dell'anno

    Sassuolomania: la più bella sconfitta dell'anno

    Partiamo dalle assenze? No. Il Sassuolo ha disputato un'ottima, davvero ottima gara allo Juventus Stadium, e sarebbe proprio ingeneroso rimarcare l'ovvio. Dunque lasciamo perdere le indisposizioni di Missiroli, Berardi, Cannavaro e Defrel, per concentrarci sulla partita dei neroverdi. Di Francesco mantiene le promesse, anche quelle più difficili. Andarsela a giocare a viso aperto allo Juventus Stadium, aggredendo alto e impostando da dietro come abbiamo visto, è una dimostrazione di forza, ormai, non più di sola crescita.

    Consigli è diventato a tutti gli effetti un regista basso, una specie di Neuer nostrano. Tolte le uscite spericolate e le sbruffante, coi piedi ci sa fare quasi come il tedesco. Lo si vede impostare già dal rinvio, quando un ventaglio di possibilità prestabilite gli si prospettano davanti: appoggiare corto davanti al limite dell'area oppure a lato, lanciare in diagonale sul terzino salito sulla trequarti o sulla mezzala allargatasi a pestare i piedi al quarto uomo, oppure, ancora, evitare la pressione alta degli avversari cercando in lob la punta scesa nello spazio libero in mezzo al campo, ecc.. Tante soluzioni, una giocata da scegliere, e possibilmente la più intelligente. Anche ai portieri è dato ragionare. In fin dei conti, questa situazione di avvio, di partenza a boccia ferma, è quasi l'essenza del calcio. Chi ben comincia è a metà dell'opera, si dice. E il Sassuolo comincia bene la manovra, già a partire dal portiere.

    Non mi fermo qui. Consigli, su invito-ordine del mister, tende poi a ragionare col pallone tra i piedi anche nello sviluppo del gioco, quando i compagni in difficoltà si appoggiano a lui, pressati dagli avversari. A questo punto, sulla soglia del rischio (la porta), è chiamato a risolvere un compito arduo, ma non impossibile: deve scegliere tra intelligenza e presunzione. Nel girone di andata, all'Olimpico, un suo errore clamoroso portò al gol di Totti. Cambiò qualcosa? Nulla. La grandezza di Di Francesco è proprio quella di aver creduto nei suoi principi, di non aver rinnegato nulla davanti alle sbavature prevedibili.

    Ora il Sassuolo è spavaldo, e se perde con la Juve, perde immeritatamente. La prodezza di Dybala, che poco prima aveva dimostrato tutto il suo talento con un sinistro al volo da raccontare ai nipotini, ha deciso la partita. Splendida azione, tra l'altro. Bonucci forte e rasoterra per Cuadrado che, all'altezza del centrocampo, triangola di tacco con Dybala e manda all'aria la pressione di Peluso. Allora Acerbi scala, ma il colombiano è più veloce, s'invola raggiungendo quasi il fondo, per poi sterzare all'improvviso. E qui il nostro Acerbi scivola. Questo avvenimento preoccuperà talmente Magnanelli, da attrarlo verso il portatore di palla. Copertura fatale. Cuadrado legge la situazione e pesca Dybala, abbandonato al limite dal nostro capitano. L'argentino ha dunque tutto il tempo di sbagliare il primo stop e d'inventarsi una parabola edificante. Infatti gli scudetti si costruiscono anche così, a suon di palo-gol. 

    Applausi per Duncan, Magnanelli, Antei e Sansone. Per Alfredo che ha ritrovato la forma, ma ha perso la mira (che azione!, ma che ciabattata!), per Magna, strepitoso nelle due fasi, per Antei (salva-tutto su Khedira!) e per Sansone, come al solito pericolosissimo. 

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